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Amedeo Savoia morto, "il 2 giugno..." Cosa diceva il duca di Aosta nell'ultima intervista mai pubblicata

L'ultima intervista della sua vita l'ha rilasciata all'Adnkronos, dal letto di ospedale dove era ricoverato dopo un intervento al polmone. Il Principe Amedeo, Duca di Savoia e Duca d'Aosta - scomparso oggi all'età di 77 anni - aveva raccontato sabato scorso, proprio in vista della ricorrenza del 2 giugno. cosa pensava della Festa della Repubblica. ""No, non l'ho mai vissuta in polemica, non è mai per me un giorno di lutto" aveva dichiarato all'Adnkronos che oggi pubblica l'audio integrale.

"Non fu una cosa molto chiara, in famiglia se ne parlò con una certa critica, anche perché non era molto chiaro che fosse andato tutto esattamente come le regole prevedevano. E questo è quanto". Non chiaro, nel senso del risultato finale del referendum fra Repubblica e Monarchia? domanda il giornalista Enzo Bonaiuto. "Sì - risponde il principe - i risultati del referendum. A un certo momento, non furono molto chiari e si parlò addirittura di truffa, c'è chi parlò di truffa". Due milioni di differenza a favore della Repubblica gli fa notare il cronista: "Sì, su questo io non discuto - ribatte - Solo che credo che comunque non è stato molto chiaro tutto. Il referendum è avvenuto in un modo molto anticipato, rispetto anche a quello che desiderava fare il Re".

Alla domanda se il concetto di monarchia fosse oramai fuori tempo, all'Adnkronos Amedeo replica convinto: "Credo di no, in fondo è aperta a tutti, come principio di gestione di un Paese, sia la Repubblica che l'eventuale Monarchia. Credo invece che, in un certo senso, la Repubblica è un collante soprattutto per gruppi di persone che vogliono in tutte le maniere una separazione dal Paese: per esempio, quelli che vorrebbero essere nuovi Stati, come in Spagna con il caso della Catalogna".

Una cosa emerge chiaramente: Amedeo d'Aosta non viveva il 2 giugno come una giornata di lutto: "No, no", assicura nell'audio ammettendo di riconoscersi totalmente nella Repubblica. "Anche se - sottolinea - c'è sempre una grande propaganda nei giorni immediatamente precedenti ai festeggiamenti della Repubblica, in cui si dice che è una cosa che è avvenuta in modo estremamente democratico e lì ci sono delle esagerazioni". Nell'intervista anche il giudizio sui Savoia: "Noi della nostra dinastia, ai tempi della monarchia, eravamo tutti molto bravi e invece adesso ci sono veramente tante critiche, si dice la cosa opposta".