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Vaccini, "allarme miocardite". Lo studio americano, i casi tra i maschi adolescenti e giovani adulti

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Dario Martini
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Dagli Stati Uniti arriva un nuovo allarme sui vaccini. L'agenzia federale di controllo sulla sanità segnala casi di miocarditi dopo la somministrazione di vaccini con mRna (Pfizer e Moderna). Le infiammazioni del tessuto muscolare del cuore registrate dai "Centers of deseas control and prevention" sono «relativamente poche» e «lievi».

Al momento non è stata dimostrato il nesso causa-effetto tra l'inoculazione del siero e l'«evento avverso», ma l'agenzia Usa ha deciso comunque di accendere un faro sul problema. Ecco le conclusioni a cui giunto il "Vaccine safety techincal work group" che si occupa di esaminare tutte le segnalazioni arrivate all'agenzia. Questi casi «sembrano verificarsi prevalentemente negli adolescenti e nei giovani adulti, più spesso nei maschi che nelle femmine, più spesso dopo la seconda dose rispetto alla prima e, generalmente, entro quattro giorni dalla vaccinazione».

L'allarme lanciato negli Stati Uniti riguarda anche l'Europa e l'Italia, dal momento che questi casi di miocardite si sarebbero verificati, come detto, nella popolazione più giovane. Negli Usa, infatti, già da tempo vengono vaccinati i ragazzi. Nel nostro Paese, invece, il via libera arriverà la prossima settimana, come ha annunciato due giorni fa il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Questo problema va tenuto sotto controllo, ma gli esperti americani spiegano che la situazione non è grave: «I tassi di segnalazione di miocardite - si legge nel rapporto - nella finestra successiva alla vaccinazione Covid non hanno differito dai tassi di riferimento previsti». Al momento, quindi, si può parlare solo di un «potenziale evento avverso», da segnalare comunque ai fornitori e ai medici, per riconoscerlo in tempo e trattarlo nel modo adeguato quando si manifesta. Lo studio dell'agenzia Usa è stato ripreso anche dal New York Times.

Il quotidiano americano ha sentito il parere della dottoressa Celine Gounder, specialista in malattie infettive del Bellevue Hospital Center di New York: «Potrebbe essere semplicemente una coincidenza che alcune persone stiano sviluppando la miocardite dopo la vaccinazione spiega - è più probabile che una cosa del genere accada per caso, perché così tante persone si stanno vaccinando proprio ora».

Le segnalazioni avvenute negli Usa non sono isolate. Anche in Israele, un Paese che come gli Stati Uniti ha iniziato a vaccinare prima degli altri, sono stati evidenziate miocarditi dopo somministrazioni. A fine aprile erano 62 su 5 milioni di vaccinati. La maggior parte dopo la seconda dose (56) e soprattutto nei maschi con meno di 30 anni che avevano ricevuto il farmaco Pfizer. In un rapporto redatto da alti funzionari del ministero della Salute israeliano si legge che «non possiamo ancora dire se ci siano più casi del normale o se ci siano numeri simili ogni anno e la vicinanza sia solo una coincidenza. Continuano gli sforzi per raccogliere più dati». Come negli Stati Uniti.

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