Sì al mix dei vaccini e ritardare la seconda dose: il professor Remuzzi indica la strada per sconfiggere il Covid
Sì al mix dei vaccini. Il Professor Giuseppe Remuzzi, Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, è stato intervistato da Libero e ha parlato della strategia della campagna vaccinale in Italia, approvando la possibilità di dare una seconda dose di vaccino diversa dalla prima per annientare definitivamente il Covid: “Ci sono altri studi che dicono chiaramente che la risposta immunitaria è decisamente più alta se per la seconda dose è utilizzato un vaccino diverso”. La notizia è entusiasmante: “Gli studi parlano di Astazeneneca per la prima dose e Pfizer o Moderna per la seconda. La sostanza è che si prendono gli effetti positivi delle due tipologie. I vaccini a Rna messagero (Pfizer e Moderna ndr) producono tanti anticorpi mentre quelli a vettore virale (Astrazeneca e Johnson & Johnson) sono più efficaci nello stimolare le cellule T che identificano e distruggono le cellule infettate dal virus. Gli effetti collaterali sono leggermente più evidenti rispetto alla vaccinazione ‘tradizionale’. Ma parliamo di febbre, mal di testa, stanchezza che passano in poche ore, al massimo qualche giorno”.
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Il professore non boccia la strategia di ritardare le seconde dosi di vaccino, un piano che permette di avere un numero maggiore di persone immunizzate con almeno un’inoculazione: “Non è indifferente il tempo che passa tra una dose e l’altra, assolutamente no. C'è uno studio molto bello pubblicato su Lancet, in realtà si tratta di 4 studi messi insieme, che dimostrano come ritardare la seconda dose migliori la risposta immunitaria. È stata dimostrata una risposta anticorpale 3,5 volte più alta se passano 12 settimane tra una somministrazione e l'altra piuttosto che 4”.
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Il futuro davanti a noi è roseo: “Sono abbastanza ottimista - evidenzia Remuzzi - almeno per i prossimi mesi. I numeri ci dicono che da diverse settimane i due parametri più importanti, il numero dei ricoverati nelle terapie intensive e negli ospedali, sono in calo. Ci sono ancora tanti, troppi morti ma la riduzione drastica dei decessi arriva dopo un po' di tempo e quindi la vedremo a breve. Purtroppo cosa potrà succedere un domani con le varianti nessuno lo sa. Penso che sia fondamentale vaccinare i 400 mila over 80 che per diversi motivi non si sono ancora vaccinati. Credo che la maggior parte abbiano intenzione di farlo ma - conclude il professore a Libero - siano difficilmente raggiungibili”.
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