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Denise Pipitone, Piera Maggio ora ci crede: "Saremo ripagati grazie a pazienza e duro lavoro". Si avvicina la verità

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Una verità attesa da quasi 17 anni sul destino di Denise Pipitone. Nelle ultime settimane il caso della bambina siciliana scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004 è ritornato sulla bocca di tutti e anche se la segnalazione dalla Russia di una possibile compatibilità non ha portato i risultati sperati le indagini sono riprese e la Procura ha fatto dei grandi passi avanti nello stabilire i responsabili di quel rapimento. Su Facebook è arrivato uno sfogo di Piera Maggio, che non ha perso la speranza di ritrovare la figlia e che comunque vede un futuro roseo davanti alla sua famiglia grazie alla tenacia di questi anni: “‘LA PAZIENZA’... Vogliamo arrivare fino alla fine di tutta questa dolorosa vicenda. Spero tanto che la perseveranza e la tantissima pazienza, ci venga ripagata nei migliori dei modi, SU TUTTO. Aldilà delle sterili parole, dietro c'è tanto serio lavoro. Carissimi un abbraccio a Voi, che sempre ci siete”.

 

 

La signora Maggio, madre di Denise, negli ultimi giorni si era trincerata dietro un no comment sui social, in particolare per le parole dell’ex pm del caso, Maria Angioni, che è stata messa con le spalle al muro durante Quarto Grado. “I figli sono una parte di noi stessi, sono quel pezzo di cuore di ogni genitore. Ecco, a noi da 17 anni, il cuore ce lo hanno strappato. Noi non vogliamo vendetta, cerchiamo Denise, verità e giustizia” l’appello della Maggio, che sempre sul social ha anche scritto: “DENISE AMORE PURO! Ci sarà il giorno in cui alcuni Verranno a chiederci scusa, forse sarà troppo tardi! Scusa... per tutto quello che abbiamo subito in questi anni, illazioni, allusioni, soprusi, angherie, bugie, mancanza di rispetto e tanto altro…”. 

 

 

Non resta che attendere ulteriori sviluppi, con la Procura di Marsala che non ha mai confermato ufficialmente l’indiscrezione secondo cui Anna Corona, ex di Pietro Pulizzi, papà naturale di Denise, e Giuseppe Della Chiave, detto Peppe, sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati.

 

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