strage della funivia
Funivia Stresa Mottarone, Tadini è "distrutto e non mangia né dorme". La difesa: incidente incredibile, non sono un delinquente
Gabriele Tadini, caposervizio della Funivia Stresa-Mottarone prova a difendersi. Tadini è uno dei fermati dalla Procura di Verbania e questa mattina nel carcere piemontese è andato in scena l'interrogatorio di fronte al gip e alla procuratrice Olimpia Bossi; al termine Marcello Perillo, avvocato di Tadini, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul proprio assistito: “Ho chiesto i domiciliari perché hanno l'adeguatezza per contenere eventuali rischi. Ho chiesto solo i domiciliari, non la libertà. Ho contestato le esigenze cautelari della procura".
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"È distrutto, non mangia e non dorme. Davanti al gip - evidenzia il legale di uno dei presunti responsabili della strage che è costata la vita a 14 persone - ha ammesso di aver inserito più volte il 'forchettone' nel freno della funivia. Ha ammesso di averlo fatto per il problema legato a questa macchina”. Perillo ha insistito sul fatto che il suo assistito neghi una correlazione con la rottura della fune: ”I bloccafreno non erano fissi su questa cabina tutti i giorni ma solo quando c'era questa manifestazione di un rumore sospetto. Il problema di queste pompe di pressione era che il freno poteva far fermare la funivia a metà corsa, con un obbligo di intervento con il cestello”.
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Gabriele Tadini, caposervizio della cabinovia del Mottarone sentito oggi davanti al gip di Verbania per l'udienza di convalida del fermo, ha definito la rottura della fune "incredibile". "Non è un delinquente, non avrebbe mai fatto salire delle persone se avesse pensato a questa possibilità", ha aggiunto il suo legale. “Ha manifestato la sua disperazione per quanto accaduto e sta dando conforto alle vittime con la fede. Il falso è per un pubblico ufficiale e non per tutti gli altri e lui non lo è, non può essergli contestato”, ha concluso l'avvocato Perrillo.