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Vaccino, raggiunto l'obiettivo del Generale Figliuolo di 500mila dosi al giorno. Ma siamo in ritardo di un mese

L’Italia ha raggiunto con poco più di un mese di ritardo l’obiettivo di avere una media di 500mila dosi di vaccino inoculate ogni giorno. L’obiettivo del Generale Figliuolo era fissato per il 21 aprile, ma soltanto ora ci si è arrivati: nell’ultima settimana sono state infatti somministrate in media oltre 500mila dosi di vaccino al giorno, per la precisione 500.308. Nella settimana sono in totale 3.502.158 le inoculazioni di vaccino anti Covid, che portano ad un totale di 33.157.886 dosi dall’inizio della campagna vaccinale.

 

 

In Italia gli over80 immunizzati con entrambe le dosi di vaccino sono l’81,34%, quattro su cinque: il 90,35% ha ricevuto almeno la prima dose mentre il 9,65% - in termini assoluti 437.933 persone - sono ancora in attesa della prima dose o della dose unica. I 70-79enni che hanno ricevuto almeno la prima dose o la dose unica di vaccino sono l’81,79%, mentre al 32,30% è stata somministrata anche la seconda: in attesa della prima dose o della dose unica resta il 18,21% della popolazione di questa fascia anagrafica, ovvero 1.095.264 tra uomini e donne. 

 

 

Dalla struttura del commissario Figliuolo sono partite poi altre linee guida alle regioni: “Con riferimento alla nuova fase del piano, le Regioni/Province autonome dovranno garantire, prima dell’inizio dell’anno scolastico, la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali la vaccinazione sarà possibile. Ora c’è l’esigenza di continuare a dare priorità alla messa in sicurezza delle persone fragili e over 60, le più esposte alle conseguenze negative del virus. È previsto che le Regioni/Province autonome provvedano a coinvolgere ancora più attivamente i cittadini di quella fascia che ancora non si sono prenotati. Una volta che l’Aifa si sarà pronunciata positivamente circa le somministrazioni alla fascia d’età 12-15 anni il piano vaccinale comprenderà anche tale platea, stimata in circa 2,3 milioni di ragazzi”.