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Funivia Stresa-Mottarone, il capo operativo cambia strategia dopo la confessione: distrutto e provato, un dramma

Giada Oricchio
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Colpo di scena sulla tragedia della funivia del Mottarone a “L’Aria che Tira”, l’approfondimento sull’attualità di LA7, venerdì 28 maggio: l’avvocato di Gabriele Tadini potrebbe cambiare strategia difensiva.

 

 

Tadini, 64 anni, capo operativo della funivia Stresa-Mottarone, il cui crollo il 23 maggio scorso ha causato 14 vittime e un ferito (il piccolo Eitan di 5 anni), è stato l’unico dei tre indagati a confessare e ammettere le proprie responsabilità sulla manomissione di freni con un forchettone per impedire l’attivazione del freno d’emergenza e aggirare un guasto che avrebbe comportato un lungo stop della funivia perdendo soldi. Ma questa mattina, l’avvocato Marcello Perillo, in diretta con Myrta Merlino, ha lasciato intendere che forse qualcosa potrebbe cambiare.

 

 

La conduttrice gli ha chiesto: “Come mai ha confessato? Ci siamo chiesti perché lui ha parlato, mentre gli altri continuano a negare” e il legale: “Quando ha reso quelle dichiarazioni e ammesso le sue responsabilità io non c’ero. Non lo assistevo io quando lunedì ha maturato questa scelta. Io sono intervenuto ieri mattina e devo ancora vedere il verbale delle dichiarazioni rese al pm. Come sta? L’altro giorno era molto provato, è distrutto, questo è un dramma per le vittime, ma anche per lui e la sua famiglia, molto credente, tutti i figli sono legati al padre, è un dramma doppio”. La Merlino, intuendo un possibile ripensamento, domanda: “Ma ci sta dicendo che cambierà la strategia difensiva?” e l’avvocato laconico: “Glielo dico alle 16.30 quando uscirò dal carcere, se glielo potrò dire”.

 

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