via libera
L'Ema brucia i tempi, sì al vaccino Pfizer dai 12 anni. Due dosi dal pediatra, come cambia il piano
L'Ema brucia i tempi sul vaccino ai giovanissimi. Era attesa per la prossima settimana l'approvazione dell'uso del vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid-19 per gli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni, ma il via libera è arrivato oggi.
Il vaccino"sarà lo stesso delle persone di età pari o superiore a 16 anni", scirve l'Agenzia europea per il farmaco, "viene somministrato come due iniezioni nei muscoli della parte superiore del braccio, somministrate a distanza di tre settimane".
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L'Ema così ha autorizzato l’uso del vaccino Comirnaty - il nome del vaccino Pfizer - anche per i 12-15enni. "Gli effetti di Comirnaty sui adolescenti sono stati studiati in 2.260 ragazzi di età compresa tra 12 e 15 anni. Lo studio è stato condotto in conformità con il piano di indagine pediatrica (Pip) della Comirnaty, approvato dal Comitato pediatrico dell’Ema", scrive l’agenzia. "Lo studio ha dimostrato che la risposta immunitaria a Comirnaty in questo gruppo è paragonabile alla risposta immunitaria nella fascia di età compresa tra 16 e 25 anni (misurata dal livello di anticorpi contro SARS-CoV-2)", aggiunge.
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La notizia è accolta con soddisfazione di medici pediatri: "Da tempo aspettavamo il via libera a utilizzare il vaccino anti-Covid per la fascia di età 12-15 anni. Ora è necessario velocizzare la burocrazia". A parlare è il presidente della Federazione italiana medici pediatri, Paolo Biasci, commentando con l’AGI la decisione dell’Ema sulla somministrazione del vaccino Pfizer ai ragazzi dai 12 ai 15 anni. "Lo scorso marzo abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il ministro Speranza per il coinvolgimento della pediatria di famiglia nella campagna di somministrazione". La palla ora passa alle Regioni che "devono chiamarci a un tavolo per indicare il percorso definitivo sulla base degli elementi già tracciati".
Per Biasci la somministrazione del vaccino ai giovanissimi rappresenta un esempio di quella medicina di prossimità cui tendere, secondo quanto indicato da Speranza. "Giorni fa mi sono confrontato con la struttura commissariale per gli aspetti logistici. Sfrutteremo le farmacie sul territorio attraverso le quali potremo prenotare e ritirare le dosi di cui abbiamo bisogno. Finora - continua Biasci - la campagna si è concentrata sui grandi hub ma ora si punta agli studi medici, più vicini alle persone perché sono luoghi già frequentati, familiari".