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Otto e Mezzo, Andrea Scanzi contro Draghi: "Schiaffi al M5S". E se la prende con Flavio Briatore

Giada Oricchio
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Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano”, ospite del programma “Otto e Mezzo” su LA7, giovedì 27 maggio, marchia il Governo Draghi: “Di destra tecnocratico e liberista”. Incalzato dalla conduttrice sull’operato delll’attuale esecutivo, il giornalista ha affondato la lama della sua vis critica: “Ha preso a schiaffi il Movimento 5 Stelle sulle nomine. È un aggravante per il Movimento che non ha più Cassa Depositi e Prestiti e Ferrovie dello Stato. Due grandi vittorie da parte del Conte 1 e adesso chi c’è lì? C’è gente che non c’entra niente con il M5S che in questo momento non stanno toccando palla. Sul metodo, posso dire che Draghi è più decisionista che mediatore, alla maggioranza lascia le briciole, decide lui con i suoi Ministri tecnici, può essere un pregio o un difetto, lo deciderà la Storia. Negare la natura tecnocratica di destra liberista di questo governo è un azzardo dialettico. Non voglio dire che è il governo più di destra mai avuto però essere arrivati a parlare degli appalti al massimo ribasso significa avere un’idea bassissima dei lavoratori. Possiamo anche dire che siamo tutti contenti, che Draghi è bello, bravo e ci porterà verso un luminoso avvenire, ma non si può negare che sia un governo profondamente spostato a destra. Mi sembra un dato di fatto. Non a caso uno dei più entusiasti è Briatore. Diciamo che è un governo che ha un’impronta imprenditoriale. E’ una battuta per dire che non può essere descritto come un governo di sinistra di stampo marxista, che è lecito, ma è chiaro che l’approccio di destra di Draghi è evidente, anche sulla crisi pandemica ha avuto un approccio economico e non sanitario”.

 

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