Discriminazione
Partita del cuore, si dimette Gianluca Pecchini dopo la bufera per la discriminazione ad Aurora Leone
La bufera sulla Nazionale Cantanti e la Partita del Cuore di questa sera ha portato ad un passo indietro di Gianluca Pecchini. Il direttore generale della Nazionale composta tra gli altri da Eros Ramazzotti ed Enrico Ruggeri, Gianluca Pecchini, si è dimesso dal suo incarico dopo le polemiche sollevate dall'esclusione di Aurora Leone dei The Jackal dalla sfida, che vedrà esibirsi in campo stasera allo stadio della Juventus Torino i cantanti e la squadra dei Campioni per la Ricerca.
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Ad annunciarlo è stato lui stesso in una nota: “Mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via”.
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La vicenda è emersa dopo che Aurora e Ciro Priello, altro componente del gruppo comico The Jackal e vincitore della prima edizione italiana di Lol, hanno denunciato l’accaduto in una diretta sui propri social. "Vi spieghiamo cosa è successo stasera (ieri, ndr) alla Partita del cuore. Durante la cena ufficiale della vigilia della partita, il direttore generale della nazionale cantanti Pecchini si è avvicinato al tavolo invitandoci ad alzarsi e ad andarsene dal tavolo della squadra, perché non aperto alle donne. ‘Vai al tavolo delle donne’, ha aggiunto Pecchini. E io ho reagito dicendo che non ero un'accompagnatrice, ma ero stata convocata” le parole di Aurora Leone. Che poi spiega come Pecchini abbia insistito: "Non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, tu non puoi e basta". Il motivo sarebbe stato proprio l'essere donna: "Ciro può stare, tu no, non puoi stare seduta qui, sono le nostre regole. Non mi fare spiegare perché”. Una storia che ha scatenato le polemiche di molti e ora ha portato alle dimissioni di Pecchini.