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Domenica Live, l'ex fidanzato mette nei guai Jessica Pulizzi sul caso Denise Pipitone: "Sospetto sia stata lei, voleva farli soffrire"

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Il caso Denise Pipitone fa emergere di giorno in giorno nuovi particolari e testimonianze, nonostante siano passati quasi 17 anni dalla scomparsa della bambina da Mazara del Vallo. A Domenica Live, nella puntata del 23 maggio condotta da Barbara D’Urso, è stata portata alla luce la testimonianza di Fabrizio, ex fidanzato di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise (hanno lo stesso padre, Piero Pulizzi). La figlia di Anna Corona, secondo le parole emerse, sarebbe diretta responsabile e parte in causa nel rapimento della ragazzina: “Prima di quell'occasione - inizia il racconto - dell’11 dicembre 2004 non avevo mai chiesto a Jessica, nonostante voci che circolavano sul suo conto, circa un suo coinvolgimento nella sparizione di Denise e se effettivamente lei avesse a che fare con quel fatto. Posso dirvi che allorquando ho visto in televisione Piera Maggio più volte a lanciare appelli per ritrovare sua figlia, salvo poi scoprire che il vero padre della bambina era Piero Pulizzi, padre di Jessica, ho avuto il sospetto che quest'ultima, Jessica, avesse portato a compimento tale efferato atto. È stato più forte di me. A tal proposito mi disse che come aveva sofferto lei adesso dovevano soffrire gli altri. Ho insistito per sapere se lei avesse a che fare con la scomparsa di Denise, ma lei mi rispondeva in maniera evasiva". 

 

 

Dall'interrogatorio di Jessica è stato poi mandato in onda l'audio riguardo l'intercettazione della frase: "Ce l'ammazzasti chidda", la sintesi della replica di Jessica: "Se ora v'ammazzo a tutti... È per errore ci l'ammazzasti a chidda?”. Il racconto di Fabrizio va quindi avanti su questo punto: “Quando ci siamo fermati ho detto questa frase, non so specificare perché ho esordito in quella maniera. Anche adesso non riesco a chiarirla. Ricordo però dal tono in cui mi disse la frase di cui sopra, e della maniera evasiva in cui mi rispondeva, ho avuto la sensazione netta che era stata lei a commettere quel gesto criminoso. In tre anni di assidua frequentazione ho imparato a conoscerla e a capire quando mi diceva le bugie. In questa occasione è stata quella la mia sensazione…”.

 

 

“Mi ribadiva il fatto che - le parole che fanno sorgere un terribile dubbio sulla sorte di Denise - quando lei era fidanzata con me riuscivo a tenerla a freno a farla desistere dal commettere fesserie. A questo punto si metteva a piangere e mi diceva che da quando l’avevo lasciata non ci stava più con la testa e non capiva quello che faceva. Dalle sue parole e dalle lacrime ho avuto paura e sconcerto, avvertendo che era una specie di confessione in merito al suo diretto coinvolgimento nella scomparsa di Denise. Pur non ammettendolo chiaramente avevo intuito che lei avesse commesso qualcosa di grave nei riguardi della bambina”.

 

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