colpo di scena
Cosa diceva Anna Corona pochi giorni fa. Lei e "Peppe" indagati per sequestro di persona, bomba nel caso di Denise Pipitone
Sequestro di persona. Con questa ipotesi di reato Anna Corona è indagata dalla procura di Marsala in relazione alla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina sparita 17 anni fa da Mazara del Valle su cui recentemente si è tornati a indagare. L'accusa è la stessa per cui la figlia della donna, Jessica Pulizzi, è stata assolta in processo. Ma gli inquirenti puntano sempre lì, sull'ambiente familiare intorno a Piera Maggio, la madre della piccola scomparsa il primo settembre 2004, che non ha mai perso le speranze di ritrovarla.
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Insieme ad Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise, e madre di Jessica, sorellastra della piccola, c'è anche un altro indagato come ha rivelato la trasmissione Quarto grado condotta da Gianluigi Nuzzi sabato 22 maggio su Rete 4. Si tratta di Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista Della Chiave, il testimone sordomuto che nel 2013 disse di averlo visto in compagnia di Denise proprio il primo settembre del 2004. L'uomo, oggi scomparso, non aveva voluto confermare il suo racconto in interrogatorio ma in precedenza aveva fornito elementi ritenuti interessanti sull'ipotesi del rapimento della piccola, che all'epoca aveva quattro anni, che - in base a questa ricostruzione d'indagine - sarebbe stata tenuta prigioniera in un deposito e poi nascosta in una barca con la quale sarebbe stata trasferita in un altro luogo.
"Non ho paura della riapertura delle indagini, non posso avere paura di qualche cosa che non ho fatto. Io ero al lavoro, se ci sono state delle coincidenze sono state vagliate in un processo durato 17 anni", aveva detto sempre a Quarto Grado Anna Corona, la cui posizione all’epoca fu archiviata ma che oggi torna a essere iscritta nel registro degli indagati della procura siciliana per sequestro di persona, lo stesso reato per cui la figlia è stata assolta in tre gradi di giudizio. "Io e le mie figlie possiamo camminare a testa alta a Mazara", aveva spiegato alla trasmissione la donna, puntando il dito contro la "rivolta mediatica incivile e disumana" di cui la sua famiglia era rimasta vittima e che nuovamente l’aveva coinvolta.
Ma ora la sua posizione torna al vaglio degli inquirenti per sequestro nell'ambito dell'inchiesta sui presunti depistaggi che avrebbero impedito il ritrovamento della piccola. Saranno esaminati con nuove tecnologie anche alcuni file audio, intercettazioni carpite al commissariato di Mazara del Vallo nei giorni successivi alla scomparsa di Denise e da una trasmittente installata sul motorino di Jessica Polizzi.