violenza sessuale
Foto di altre vittime e narcotici, la perquisizione a casa del manager arrestato. "È uno stupratore seriale"
Potrebbe essere uno stupratore seriale Antonio Di Fazio, imprenditore del settore farmaceutico e amministratore unico della Global Farma. Il 50enne è stato arrestato per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate nei confronti di una ragazza di 21 anni nel suo appartamento in centro a Milano. Stando a quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, il facoltoso imprenditore avrebbe abusato più di una giovane. Altre sono in fase di identificazione. Durante le perquisizioni, sui dispositivi elettronici del 50enne sarebbero state trovate fotografie di altre vittime, risalenti dal 2020 alle ultime settimane.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata lo scorso 28 marzo da una studentessa universitaria di 21 anni che aveva riferito ai militari di essere stata invitata ad un incontro di lavoro tra imprenditori del settore farmaceutico finalizzato ad uno stage formativo. La ragazza aveva spiegato di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè e di essersi risvegliata ancora stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente. Durante la perquisizione decisa dopo la denuncia all’interno di una nicchia a scomparsa della cucina del manager, sono state trovate nascoste due confezioni di Bromazepam, un ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine (il principio è contenuto ad esempio nel Lexotan).
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Gli investigatori sono riusciti e ricostruire che l’uomo avrebbe versato nel caffè e in un succo d’arancia una dose talmente elevata di benzodiazepine, da provocare alla ragazza un’intossicazione con avvelenamento. L’obiettivo era quello di trattenerla nella sua abitazione fino al mattino seguente e porla in uno stato di incapacità di volere e di agire per abusarne e fotografarla. L’uomo, poi, avrebbe tentato di crearsi un alibi, convincendo familiari e amici a rendere dichiarazioni a suo favore e accusando la studentessa e la sua famiglia di un tentativo di estorsione ai suoi danni.
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Mentre sono state rinvenute foto di altre presunte vittime sui dispositivi elettronici di Di Fazio, i carabinieri della compagnia Milano Porta Monforte hanno chiesto alle possibili vittime di essere contattati,