Toscana, i pm chiedono il rinvio a giudizio per Enrico Rossi: accusa di falso per l'ex governatore
Va avanti l’azione giudiziaria nei confronti di Enrico Rossi, ex governatore della Regione Toscana accusato di falso. Il pm Antonino Nastasi ha formalizzato, davanti al gup Gianluca Mancuso, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura per l’ex presidente regionale (dal 2010 al 2020) e per il suo mandatario elettorale, il commercialista Luciano Bachi. I due imputati, riferisce La Nazione, sono accusati di falso ideologico in merito a presunte irregolarità nelle spese della campagna elettorale per la rielezione nel 2015: in particolare non è stato dichiarato l’uso di 600mila euro raccolti da "Eccoci", l’associazione dell’ex capogabinetto di Rossi, Ledo Gori.
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Il giudice di Firenze Gianluca Mancuso al termine dell’udienza preliminare oggi si è riservato la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio e ha aggiornato l’udienza al 3 giugno. Secondo il pm, in due dichiarazioni Rossi e il commercialista Bachi riportarono di aver speso 59.367,53 euro dei 70.275 ricevuti dai sostenitori, senza però citare nulla in merito ai fondi reperiti dall’associazione di Gori. Questo filone di indagine nasce sempre da un’inchiesta che coinvolge Gori, a processo per corruzione a Pisa.
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Rossi ha provato a difendersi così: “Non viene contestato come illecito nessun finanziamento che ho ricevuto, tutti i finanziamenti che ho ricevuto sono stati verificati e su nessuno di essi è stato trovato nulla da ridire. Mi viene solo contestato di aver superato il tetto di spesa fissato per la campagna elettorale. Noi, io e il mio legale, crediamo che sia invece il calcolo della procura ad essere sbagliato. Lo abbiamo dimostrato nella nostra memoria. Quel tetto noi lo abbiamo rispettato. “Conseguentemente - conclude Rossi - mi viene contestato anche il falso ideologico, un’accusa che viene rivolta esclusivamente a funzionari pubblici ma che non può essermi rivolta perché ovviamente ho firmato il bilancio per la campagna elettorale non da presidente ma da privato cittadino. Si tratta dunque di aspetti formali di cui si occupa il mio legale”.
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