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Piazzapulita, "sul Covid sono stato pessimista..." Formigli inchioda Crisanti ma il prof non si pente

Giada Oricchio
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A “Piazzapulita”, il programma di approfondimento sociopolitico di LA7, giovedì 20 maggio, il virologo Andrea Crisanti fa un mezzo mea culpa: “Avevo torto, ma non mi pento. Ora importante vaccinare i minori. Via la mascherina solo con il 60-70% dei vaccinati”.

Corrado Formigli apre la puntata di “Piazzapulita” con la magnifica copertina de “The New Yorker” sugli uomini piccoli, piccoli davanti a una porta da cui filtra luce e un pezzo di mondo. Dopo 15 mesi di pandemia da Covid-19, ci siamo davvero? A quanto pare sì. Le riaperture di fine aprile non erano premature e non hanno causato un’impennata di decessi come temeva il professor Crisanti che oggi ha riconosciuto: “Forse sono stato troppo pessimista, i dati sono buoni ma non mi pento di quello che ho detto. Abbiamo corso un rischio inutile. Io, come tanti altri scienziati, avrei applicato la procedura più sicura, penso che dopo 125.000 morti ogni vita conta, a maggior ragione che la luce alla fine del tunnel è alla portata di tutti. Adesso in Gran Bretagna c’è prudenza estrema perché la seconda ondata è stata devastante, ha lasciato un grosso segno nella politica e nella scienza e ora hanno un’attenzione maniacale verso le varianti. In una zona del paese, c’è la variante indiana e hanno mobilitato la macchina vaccinale per coprire tutti in 4-5 giorni. Ripeto che a mio giudizio era sbagliato correre rischi inutili”.

Corrado Formigli ha chiesto quale futuro ci attende: mascherina sì o no? E quando finirà la pandemia? Il virologo chiarisce: “La probabilità che una persona che ha fatto il vaccino due volte si infetti e contagi è estremamente bassa, però la mascherina ce la potremo togliere quando i vaccinati saranno intorno al 65-70%”, poi avverte: “Sarà importantissimo vaccinare i minori. Se non li vacciniamo non raggiungiamo l’immunità di gregge. Una pandemia finisce in due modi: o eliminando completamente il virus come in Nuova Zelanda, Australia e in parte della Cina o quando diventa endemica cioè tutti sono stati infettati e ci sono gli anticorpi o tutti vaccinati. Un virus o una malattia endemica significa che si prolunga nel tempo e che i numeri dei decessi sono accettabili, fisiologici. Credo che sarà quello che succederà in questo caso, ma molto dipende da quanto dura l’immunizzazione. Quando sapremo quanto dura la vaccinazione e dovremo fare i richiami, temo che ci sarà il caos per colpa delle piattaforme informatiche diverse da regione a regione, sarà difficile programmare in tempo i richiami per la terza dose, ci sarà confusione”.

 

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