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Speronò una motovedetta della Finanza, il giudice salva Carola Rackete. Il procuratore: "Siamo perplessi"

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Carola Rackete è salva, il gip ha archiviato il caso. Nessuna resistenza o violenza contro una nave da guerra, quindi. Il gip di Agrigento Alessandra Vella ha deciso di accogliere la richiesta della Procura e archiviare le accuse a carico della comandante della nave Sea Watch 3 che nel luglio del 2019, nonostante il blocco degli sbarchi deciso dal governo italiano, decise si entrare nel porto di Lampedusa e fece sbarcare i migranti soccorsi in mare dalla nave.

 

 

L’attivista tedesca era stata arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra perché nell’attraccare aveva urtato contro una motovedetta. "Abbiamo chiesto di non processare Carola Rackete e ci siamo adeguati alla decisione del gip di scarcerarla due anni fa, confermata dalla Cassazione", ha spiegato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Istanza. quindi, accolta dalla gip Vella.

 

 

Il procuratore, però, ha dei dubbi: "Ci siamo adeguati Cassazione che aveva confermato l’annullamento dell’arresto pur avendo qualche perplessità sul bilanciamento dei beni giuridici in gioco", ha detto  Patronaggio.

Esulta, invece, il legale della Rackete: "Con l’archiviazione dell’inchiesta il gip ha riconosciuto il dovere di salvare vite umane". Dopo essere arrivata di notte davanti al porto di Lampedusa, nonostante il divieto dell’allora ministro Salvini, la Rackete invocò lo stato di necessità e ribadì la richiesta di sbarco immediato. Poi, non ottenendo alcuna risposta decise di forzare il divieto ed entrò in porto. Ma nella manovra speronò la motovedetta della Guardia di finanza. 

 

 

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