guerra dei virologi
"Chi dimostra intelligenza..." Matteo Bassetti, il colpo di grazia a Massimo Galli e ai "catastrofisti spariti dai radar"
I "gufi" non si vedono più e Matteo Bassetti ha gioco facile a smascherare i profeti di sventura tra i virologi da salotto tv. "Per fortuna i catastrofisti sono spariti dai radar, sembrano passati anni ma sono trascorse solo quattro settimane da quando mi sono preso gli insulti da alcuni colleghi, che dicevano che io sto sempre in televisione e non vado in reparto. Io invece ci vivo in reparto e proprio per questo ho detto alcune cose", rimarca il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. Una batosta a certi colleghi come Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, con il quale Bassetti ha avuto più di uno scontro che è tracimato anche sul piano degli insulti.
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"Ho visto prima di altri cosa stava succedendo a fine aprile, quando il peso del lavoro nei reparti Covid si riduceva. Io non ho fatto l’indovino, ma ho visto i ricoveri nel mio reparto, nella mia Regione e in Italia e quello che accadeva con le vaccinazioni degli over 70 e 80. Era ampiamente prevedibile che succedesse quello che stiamo vivendo", dice all’Adnkronos l'infettivologo.
"Vedo che altri hanno cambiato atteggiamento ma non ammettono di essersi sbagliati", dice Bassetti tornando ad alludere a all’annuncio del virologo Massimo Galli che ha detto di essere in silenzio stampa. "Sono solo spariti dicendo che non parlano più. Beh, questo non è il modo migliore di fare comunicazione: io quando ho sbagliato le previsioni l’ho ammesso, non c’è nulla di male, qualche volta riconoscere i propri errori dimostra intelligenza. Quello che vorrei - auspica l’infettivologo - è che al ministero della Salute, dove c’è stato sempre un ’monocolore' dal punto di vista delle idee scientifiche, si prendessero in considerazioni altre voci autorevoli".
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Ospite di Tagadà, a La7, invece è tornato a polemizzare sull'ipotesi di far vaccinare gli italiani nei luoghi di villeggiatura. L'infettivologo ha spiegato che non ha molto senso riprogrammare il piano vaccinale quando le evidenze scientifiche, a partire dai dati inglesi, suggeriscono che uno slittamento di pochi giorni non influisce negativamente sulla vaccinazione. !Fare la seconda dose dopo qualche giorno o una settimana non cambia niente" ha detto Bassetti sostenende che, a ragione e soprattutto in periodo come questo, sono pochi gli italiani che possono andare in vacanza per un mese.