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Basta col coprifuoco, il sondaggio che inguaia Speranza. Cosa pensano gli italiani

Basta coprifuoco, lo chiede un italiano su due. La modifica del divieto di circolazione scatta da oggi mercoledì 19 maggio, quando l'obbligo di rientrare nelle proprie abitazioni passa dalle 22 alle 23. Ma per il 50 per cento della popolazione la misura va completamente abolita. 

 

A fotografare l'orientamento degli italiani è un sondaggio Emg-Different per Adnkronos in cui appare chiaro un dato: circa la metà degli italiani dice basta al coprifuoco. Il 47% dei cittadini infatti è favorevole all’abolizione del ’rientro obbligato', e tra questi spicca la percentuale dei giovani: quasi il 70% di under 35 si schiera per la cancellazione della misura restrittiva per combattere il contagio da Covid. Più prudente la popolazione adulta: tra i favorevoli a togliere limiti al rientro notturno a casa, solo il 30% ha più di 55 anni.

Alla domanda ’lei è favorevole ad abolire completamente il coprifuoco?’, il 47% del campione risponde sì, il 39% è contrario (mentre il 14% preferisce non rispondere). Tra i favorevoli, il 49% è costituito da donne, il 44% da uomini.

Molto diversificata la risposta in base alla fascia d’età: tra chi vuole l’abolizione del coprifuoco, il 68% ha meno di 35 anni; il 48% ha tra i 35 e i 54 anni; il 30% è over 55.

 

Per quanto riguarda le aree geografiche, una maggiore ’propensione' a cancellare il coprifuoco si registra al Settentrione, con il 52% al Nordest e il 51% al Nordovest. Al Centro e nelle Isole il dato si ferma al 47%, mentre al Sud al 46%.

Il sondaggio, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età, regione, classe d’ampiezza demografica dei comuni, è stato realizzato il 17 maggio 2021 con il metodo della rilevazione telematica su panel, su un campione di 1.455 casi (universo: popolazione italiana maggiorenne) e presenta un intervallo fiduciario positivo/negativo del 2,3%. Totale contatti: 2.000, tasso di risposta 73%; rifiuti/sostituzioni 545 (tasso di rifiuti 27%). 

 

Un messaggio chiaro al governo di Mario Draghi e ai chiusuristi dell'esecutivo che fanno capo al ministro della Salute Roberto Speranza. Il prossimo step sarà lo spostamento del divieto alle 24, ma molti italiani chiedono di più.