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Dìmartedì, "totale fallimento a Roma". Virginia Raggi imbarazzante dopo l'attacco di Sallusti: gavetta sulle spalle dei cittadini

Giorgia Peretti
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Un Alessandro Sallusti senza riserva nella puntata di Dìmartedì del 18 maggio. Il programma di approfondimento sotto la conduzione di Giovanni Floris ospita Virginia Raggi, la sindaca di Roma pronta a ricandidarsi per la gestione della Capitale. Una prima esperienza poco soddisfacente quella della sindaca, stando agli umori degli ospiti degli studi di La7. Diversi certo, quelli della Raggi che invece continua a ritenere il suo mandato soddisfacente in barba alle critiche mosse sia a destra che a sinistra.

Alessandro Sallusti, neodirettore di Libero, le lancia subito una stoccata: “Lei si è fatta un’idea del perché lei dipinge la sua esperienza positiva se non in alcuni casi straordinaria, mentre invece gli osservatori tutti, esterni e interni, a Roma giudicano questo esperimento un sostanziale fallimento?”. La Raggi sembra risentita ma risponde facendo leva sulla sua nuova esperienza amministrativa. Un nuovo mandato basato sulle conoscenze fatte nei primi cinque anni di governo: “Io sto guardando in questi giorni i miei avversari che si lanciano in una campagna elettorale dicendo ‘vedremo e faremo’ un po’ sorrido perché sembro io 5 anni fa. Non posso dire che questi anni sono stati tranquilli". "Sono cresciuta a pane e mazzate, ci siamo fatti le spalle grosse ora ho cinque anni di esperienza, sono stati fatti degli errori soprattutto i primi due anni non li auguro a nessuno. Cinque anni come li ho fatti io valgono 15 in un ministero”, continua la Raggi. Poi conclude certa della sua idea: “Se non si andasse in continuità Roma sarebbe una tragedia”. 

 

 

“Lei è rimasta vittima di vicende giudiziarie e ha pagato sulla sua pelle il giustizialismo, perché poi è stata assolta da tutto però nei primi mesi, lei appariva come una colpevole. Ha cambiato idea anche sul giustizialismo della prima ora?”, incalza Sallusti. “I processi si devono celebrare in sede giudiziaria e non mediatica questo direi è fondamentale”, la replica della Raggi.

 

 

Insomma, la sindaca dopo la sua prima esperienza sente di essere una persona nuova. Ma in merito a questo Floris interviene: "Si ricorda quando disse porterò le arance in carcere all'ex sindaco Ignazio Marino?". “Ho chiesto scusa pubblicamente. Dopo cinque anni di amministrazione, ritengo che solo un sindaco di Roma possa capire un sindaco di Roma" conclude la Raggi.

 

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