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Denise Pipitone, cosa spunta dalla carte. L'ex pm Maria Angioni a Mattino5: "Portata via in barca, qualcuno ha visto"

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In strada c'erano sempre sentinelle, "non dello Stato". Qualcuno non può non aver visto le scene del rapimento di Denise Pipitone, al quale hanno collaborato sicuramente più persone. A parlare a Mattino 5 è Maria Angioni, l'ex pm che nel 2004-05 ha lavorato sul fascicolo della scomparsa da Mazara del Vallo della bambina. Intervistata da Federica Panicucci il magistrato ha detto che, a suo avviso, "ci sono stati più passaggi di mano della bambina. Nei pressi" del luogo della scomparsa, la casa dove viveva la bambina con la madre Piera Maggio, "c'erano più persone appartenenti alla cerchia della famiglia allargata, e in molti hanno fatto qualcosa di sospetto. Questo ha ulteriormente complicato le indagini". 

 

 

"Non è detto che i due signori che hanno portato la bambina sulla barca a remi abbiano fatto tutto. Sappiamo anche da altre vicende criminose che dalla barca a remi poi si passa alla barca più grande, in modo tale da rendere il movimento, in questo caso della bambina, il più possibile complicato e difficilmente decifrabile", dice Angioni sull'ipotesi investigativa di una fuga con la bimba, a bordo di una barca a remi. Il quadro che delinea l'ex pm è di un piano criminoso studiato nei dettagli e premeditato. 

 

Insomma, la Angioni è certa che la piccola Denis è stata rapita. Tra gli altri elementi di indagine che spingono in questa direzione ci sono anche la telefonata dal magazzino alla madre di Anna Corona, la ex moglie di Piero Pulizzi, compagno della madre della piccola.

 

 "I conti non tornavano, da quel deposito è partita una telefonata collegata al sequestro. L'avvocato Giacomo Frazzitta", il legale della famiglia Maggio) che segue da allora la drammatica vicenda, "è andato e ha trovato questo signore sordomuto che ha raccontato tutto. Un riscontro fondamentale, non per deduzione ma proprio per induzione, è un elemento fortissimo". 

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