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Vaccino, Sileri: spostare la seconda dose Pfizer? Oggi non è urgente

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«Un’estensione a 42 giorni della somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer poteva aver senso a gennaio quando c’era la terza fase, oggi che i vaccini ci sono ha meno senso, c’è meno urgenza. Abbiamo riscontri scientifici che due, tre o quattro settimane non cambia nulla. Attenzione però a non spostare la seconda dose per malati oncologici e persone fragili. È un’estensione fatta su base scientifica per questo l’Aifa ha detto che si può estendere la seconda dose fino a 42 giorni». Lo dice Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute a #Cartabianca su Rai3. 

 

Mentre si avvicina il fatidico 15 maggio, individuata come la data in cui ridiscutere le misure restrittive in atto (e in particolare la possibilità di portare almeno alle 23 l’orario di inizio del coprifuoco), il contagio scende e la campagna vaccinale prende quota, anche se da Pfizer arriva oggi un avvertimento che rischia di vanificare le ultime scelte delle regioni. Il bollettino odierno invita alla fiducia circa le riaperture, con appena 6.946 nuovi casi di contagio e un indice che scende al 2,4%: complice anche il bel tempo degli ultimi giorni, l’allentamento delle misure non sembra aver dato contraccolpi. Resta semmai piuttosto alto il numero delle vittime di giornata, ancora 251.

 

Ma all’indomani della decisione del Comitato tecnico scientifico di suggerire il passaggio da 3 a 5 settimane per il richiamo del vaccino Pfizer, in modo da utilizzare le dosi già in frigo per una prima iniezione a una fascia il più ampia possibile di popolazione, oggi a SkyTg il direttore di Pfizer Italia Valeria Marino ha sottolineato come il vaccino «è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni, su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione».

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