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Il Consiglio di Stato boccia gli appelli sulla nomina del procuratore di Roma: illegittima la delibera del Csm

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Duro colpo per Michele Prestipino e il CSM sulla vicenda della nomina del procuratore di Roma. La V Sezione del Consiglio di Stato, con le sentenze nn. 3712 e 3713, ha respinto gli appelli, rispettivamente, del dott. Michele Prestipino Giarritta e del Consiglio Superiore della Magistratura contro la sentenza del Tribunale amministrativo per il Lazio 16 febbraio 2021, n. 1860, che aveva accolto il ricorso del dott. Marcello Viola, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze, contro la nomina del dott. Prestipino Giarritta a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, decisa dal Csm il 4 marzo 2020.

 

 

Il Consiglio di Stato, confermando la decisione del Tribunale amministrativo, ritiene la delibera del Csm (sulla nomina dell'attuale capo della procura di Roma, ndr) illegittima per due ordini di motivi. Anzitutto, perché si basa su una proposta della Quinta Commissione, interna al Csm, che ritornando sulle proprie precedenti determinazioni, immotivatamente aveva escluso il dott. Viola dai candidati da proporre al Plenum per la decisione, prima invece considerato da proporre. Inoltre perché il Csm ha valutato e comparato in modo illegittimo le rispettive attitudini direttive del dott. Prestipino Giarritta, Procuratore aggiunto di Roma, e del dott. Marcello Viola. Questo quanto si legge in una nota del Consiglio di Stato. Il 13 maggio verrà trattata la domanda cautelare sull’appello Prestipino, con appello incidentale Csm, contro l’altra sentenza del Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso Lo Voi.

 

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