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Galli smaschera la mossa su Pfizer: "Escamotage evidente". Ultima volta in tv? Macché, il bluff dalla Berlinguer

Giorgia Peretti
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Massimo Galli nella giornata del suo arrivederci alla tv fa la sua ultima apparizione nel programma di Bianca Berlinguer. Dopo aver annunciato il silenzio stampa almeno per quindici giorni, l’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano è ospite a #Cartabianca nella puntata di martedì 11 maggio, dove i temi al centro della discussione sono i vaccini e le riaperture.

 

La parola è subito del professore, che commenta prontamente le notizie circa l’ipotesi di allentamenti delle misure restrittive a fine mese.

Massimo Galli si mostra dubbioso: “Ho sempre l’impressione che si facciano le cose in fretta, ma guardiamo i numeri. L’Rt è ancora alto e ciò significa che il virus ancora circola e contagia. È un dato di fatto che tra noi e la Gran Bretagna ci sono quelle 35 milioni di dosi in più, loro procedono molto più in fretta di noi. L’aumento graduale di vaccinazioni può aiutarci a ridurre il contagio ne avrei voluti vedere molti di più di vaccini e molti prima ma francamente questa è la situazione e mi auguro che le cose vadano a parare sempre meglio. Non mi fa mai piacere avere ragione sulle questioni negative”.

 

In merito alla notizia di uno slittamento di una/due settimane per la seconda vaccinazione con Pfizer, a commentare è Pierpaolo Sileri ospite in studio dalla Berlinguer. Il sottosegretario alla Salute rassicura: “Fino a 42 giorni la risposta non cambia nulla. Attenzione a spostare le seconde dosi a persone che hanno patologie particolari, come gli immunodepressi.”

È d’accordo a spostare la seconda dose di Pfizer di 15 giorni? – chiede la conduttrice a Galli. “Che si tratti di un escamotage è molto evidente. I vaccini non sono ancora arrivati come avevano detto, sono d’accordo con Pierpaolo Sileri le persone che hanno problematiche particolari perché rischieremmo di fare una scarpa e una ciabatta. Spostare si può fare, lo hanno fatto anche in Gran Bretagna ma con le dovute precauzioni.” - risponde Galli che poi suona il campanello d’allarme: “Non possiamo accontentarci di vaccinare punto, dopo il vaccino non si è sempre a posto così. Bisogna ragionare sulla risposta dei vaccini dopo la somministrazione delle dosi perché uno pensa che sia libero così. Questo è importante anche in ottica del green pass.”

 

In merito al nuovo via libera del generale Figliuolo sulle fasce d’età previste per il vaccino AstraZeneca, Galli ribatte così: “Senza AstraZeneca non riusciamo a mantenere il passo per riempire la differenza con la Gran Bretagna. Senza AstraZeneca no party. È stato fatto molto più di un errore di comunicazione dalla casa farmaceutica, all’Ema. In grandissima misura non valida. Non ha senso che spuntano fuori quelli che hanno problemi alle emorroidi, mi sembra davvero impensabile.”
Sull’ipotesi di fare un distinguo tra uomini e donne sulla somministrazione dei vaccini, l’infettivologo risponde così: “Assolutamente sì perché guardando i dati ci sono 13 casi di uomini e 37 di donne. Il punto è che mi fa un po’ paura è che intere aree geografiche rifiutano la vaccinazione dopo c’è il rischio che se parte il focolaio non lo tieni”.

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