Riparte la giostra degli sbarchi. Arrivi raffica a Lampedusa: mille migranti in poche ore
Si ricomincia, nuova raffica di sbarchi di migranti a Lampedusa. Sull'isola siciliana in poche ore sono approdati 524 migranti, seguiti poi da un'altra ondata di 400 persone. Il primo maxi sbarco ha condotto sulla più grande delle Pelagie 325 persone, il secondo barcone è stato scortato poco dopo al molo Favaloro: a bordo 85 migranti, tra cui una neonata.
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Altre due imbarcazioni sono state intercettate sempre nelle prime ore della mattina con 98 e 16 migranti a bordo. Tutti, dopo un primo triage sanitario, sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Al momento a Lampedusa non sono presenti navi quarantena, l’Allegra ha lasciato l’isola nei giorni scorsi con a bordo 446 migranti.
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Ci sono anche 17 donne tra i 524 migranti approdati in poche ore a Lampedusa. Undici erano a bordo del barcone di 20 metri intercettato a otto miglia dall’isola, altre sei viaggiavano, insieme ad altri 79 migranti, sulla seconda carretta del mare scortata dalla Guardia di finanza fino al molo Favaloro. Nelle ultime due imbarcazioni approdate solo uomini.
Subito dopo un altro maxi-sbarco, annuncia Totò Martello, sindaco di Lampedusa, intervenendo a TgCom24 mentre le operazioni sono in corso. "Sta avvenendo ora, in tutto abbiamo a Lampedusa 970 persone. Lo sapevano tutti, era prevedibile. L'ho ripetuto anche recenetemente: il primo giorno di bel tempo l'isola si riempirà. Per fortuna che le navi quarantena stanno arrivando, ma entro stasera penso ci saranno altri sbarchi" dice il sindaco. "Ora la situazione negli hotspot è tranquilla, sono in corso i tamponi e le operazioni di identificazione" ha spiegato Martello.
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Intanto è stato ripristinato il fermo della nave Sea Watch. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (Cgars), con l’ordinanza cautelare n. 322/2021 depositata ieri, ha riformato la decisione del Tar della Sicilia che aveva esaminato e accolto la domanda di sospensione del provvedimento di fermo della Sea Watch, a seguito della decisione da parte della Corte di Giustizia Ue. Nell’ordinanza collegiale del Cgars si afferma che "in assenza di specifiche prescrizioni sulle caratteristiche tecniche delle unità di salvataggio, il servizio di pattugliamento, ricerca e soccorso in mare deve avvenire in condizioni di sicurezza per le stesse persone soccorse, per l’equipaggio (riguardo, tra l’altro, alla sufficienza dei servizi igienici e ad adeguate turnazioni del personale), per la navigazione, per l’ambiente, condizioni che allo stato non sono riscontrabili a bordo". Per altro verso, nell’ordinanza cautelare si rileva che tale pregiudizio ben potrebbe essere rimosso mediante l’adeguamento alle prescrizioni dettate dall’amministrazione o modulando il servizio alle condizioni strutturali della nave.