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Galli vede già la quarta ondata e Burioni lo azzera: semina il panico senza basi scientifiche

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Neanche i vaccini fermeranno la quarta ondata. No, così si semi a il panico. A seguire i virologi tar tv e social invece di informarsi si rischia di capirci ancora meno della pandemia e degli strumenti per sconfiggere il Covid. 

L'ultimo duello tra esperto è quello tra due pezzi da novanta: l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano Massimo galli e il virologo dell’Università San Raffaele Roberto Burioni. 

 

"Quel che abbiamo ora è un ottimo vaccino per un virus che girava un anno fa in Cina. Il panorama attualmente si è molto variegato e questo rende difficile poter pensare con l'attuale vaccino di raggiungere l'immunità di gregge" dice Galli a Otto e mezzo, su La7.

Pronta la replica di Burioni: "Pfizer ha un'efficacia del 100% nel prevenire la malattia grave da var inglese o sudafricana (la più temuta). Efficacia altissima anche nella protezione dall'infezione. Cautela sì, seminare il panico senza basi scientifiche no. Proprio no". Già, avete letto bene, Burioni è arrivato ad accusare il collega di "seminare il panico" citando dati "senza alcuna base scientifica". 

 

"Il vaccino che abbiamo ora è ottimo per un virus che girava un anno fa in Cina", ha spiegato Galli, "attualmente il panorama si è molto variegato. Ciò rende difficile pensare all'immunità di gregge con l'attuale vaccino". Galli ieri ha rilasciato un'intervista all'Eco di Bergamo, ricorda Libero che ha dedicato un lungo articolo alla faida dei virologi, nella quale parla della possibilità di una ripresa dei contagi, che potrebbe verificarsi tra giugno e luglio. "Bisogna vedere se l'incremento dei vaccini, di certo non ai livelli di quelli britannici, sarà in grado di compensare le riaperture troppo precoci, almeno ai fini epidemiologici", dice Galli profetizzando l'ennesimo disastro. 

 

Burioni ha commentato pubblicando una serie di ricerche che smentiscono, dati alla mano, le teorie di Galli. "E non dite voi scienziati fate confusione, ognuno dice quello che vuole, perché io ho citato il lavoro del New England Journal of Medicine (una delle più importanti riviste scientifiche del pianeta, ndr) che supporta le mie affermazioni. Non mettete sullo stesso piano chi dice che 2+2 fa 5 e chi gli fa notare che invece fa 4", è la bordata dedicata al collega che dopo le risse tv con Matteo Bassetti si è fatto un altro un altro "nemico". 

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