
Massimo Galli colto nel vivo, scoppia il putiferio con Borgonovo. "La butta in politica" e lascia la trasmissione

A “L’Aria che Tira”, martedì 4 maggio, il professor Massimo Galli condanna i furbetti siciliani che rifiutano AstraZeneca. Poi perde le staffe con Borgonovo e abbandona la trasmissione di LA7.

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Myrta Merlino ha invitato Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano e interista, per capire quanto sia stato grave l’assembramento in Duomo per la vittoria dello scudetto da parte dell’inter: “Sono più che felice per l’esito del campionato, ma la situazione è quella che è e non ci si può dimenticare che siamo in guerra, tanto per farmi capire in maniera cruda. Non possiamo permettere varchi al nemico, manifestazioni di 30.000 persone in piazza che cantano e gridano. La possibilità di rapida diffusione del Covid è evidente. Il ragionamento del sottosegretario Sileri sul fatto che questo errore lo pagheremo tutti non fa una grinza, ma senza cercare scuse, anche quello che si è visto davanti a bar, parchi e situazioni varie, soprattutto domenica, è allarmante e non ha riguardato 30.000 persone bensì milioni di persone. Dobbiamo dire forte e chiari che non è un liberi tutti".

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"Se fossero stati radunati a San Siro come ha suggerito Salvini? - continua Galli - Non sarebbe cambiato niente. Quanti se ne sarebbero veramente accalcati fuori lo stadio? E quanti ne sarebbero entrati davvero? Obtorto collo devo ammettere che più regole ci sono, come il coprifuoco e il divieto di sfruttare spazi interni, e peggio mi sento”.

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Il professor Galli ribadisce l’importanza e la validità di AstraZeneca: “Diciamo chiaramente che oggi lo riabilitiamo perché senza non riusciremo a vaccinare e a mandare avanti la campagna. Se guarda il piano del 3 marzo sul sito del Ministero, è evidente che AstraZeneca aveva una parte importante e insostituibile. Avessimo avuto 15-20 milioni di dosi in più, saremo stati tutti più tranquilli. Io spero ancora che tra 28 giorni non ci sia impennata dovuta alle riaperture del 26 aprile e spero che contestualmente la campagna vaccinale per quanto non ottimale abbiamo comunque raggiunto livelli accettabili. Noi del settore abbiamo il dovere di tirare il freno a meno. Non siamo fustigatori delle libertà come dice qualcuno poco brillantemente!”.
Critico anche sui furbetti che in Sicilia rifiutano AstraZeneca millantando presunte allergie: “Siamo all’assurdo. Se un soggetto è allergico allora non dovrebbe fare alcun vaccino. Io da vero allergico, non ho pensato neanche un istante a non vaccinarmi. A chi me lo chiede, rispondo: fai il primo che riesci a fare. Non ci sono collegamenti di alcun genere tra allergia e vaccino, l’alibi dell’allergia è come quello delle emorroidi, è un arrampicarsi sui vetri per avere la dose preferita. Vi ricordo che stiamo vaccinando contro il rischio di finire in ospedale, in rianimazione e al cimitero”.

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Poi scoppia il putiferio quando Francesco Borgonovo, vicedirettore de “La Verità”, lo punge dicendo che stranamente ha mostrato tanta gentilezza e indulgenza verso il sindaco Sala che non ha previsto ed evitato il caos in piazza per la festa scudetto. Il professor Galli, sempre più insofferente agli interventi tv e all’arena politica in cui inevitabilmente viene coinvolto, va su tutte le furie: “Non avete altro cui attaccarvi? Non mi riguarda Sala, a lei riguarda solo come avere uno schieramento di infettivologi di destra o sinistra. Io mi sono stufato ed eviterò di venire in trasmissione, la lascio, tanto la polemica con quelli come lei è sempre la stessa, personalmente mi avete stancato con questi livelli di contraddittorio, qualcuno cerca sempre di buttarla in politica”. Prosegue incontenibile: “Qui siamo in guerra contro il virus, non ho tempo per parlare con quelli come lei! Vergognatevi un po’ una volta ogni tanto, arrivederci!” e paonazzo in volto, stacca il collegamento e abbandona il programma lasciando di stucco Myrta Merlino. Borgonovo chiosa: “Quando uno fa un contraddittorio, Galli se ne va. Sembrava che per lui il problema fosse Salvini invece dovrebbe spiegare il suo protocollo insieme al Ministero della Salute”.
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