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Enrico Mentana demolisce tutti su Fedez, Pio e Amedeo e Checco Zalone: la politica è morta

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Enrico Mentana stronca il dibattito politico delle ultime ore e lo fa senza mezzi termini, stendendo del tutto i rappresentanti dei partiti italiani. Il direttore del Tg La7 si è scagliato contro tutti con un paio di post su Facebook: “Se esponenti politici di ogni ordine e grado sui temi della lotta all'omotransfobia, del politically correct e del diritto vaccinale sono costretti a inseguire, copiare, criticare e ripostare Fedez, Pio e Amedeo e Checco Zalone, non significa forse che c'è più vita nel mondo dello spettacolo che - conclude nel primo messaggio - sotto il cielo grigio della politica?”.

 

 

Il giornalista di La7 ha poi aspettato un paio d’ore e ha nuovamente rincarato la dose, entrando nel merito della polemica che ha coinvolto Fedez e il suo monologo ‘censurato’ dalla Rai: “La straordinaria faccia di bronzo dei leader politici che si schierano con Fedez contro la censura di dirigenti Rai che loro stessi hanno scelto e nominato, continuando da allora a oggi a sommergerli, in prima persona o attraverso i portavoce, di segnalazioni e raccomandazioni”.

 

 

Sul tema c’è da registrare l’ennesima presa di posizione da parte della Rai, questa volta per bocca dell’amministratore delegato Fabizio Salini: “In merito all’intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio, Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo. Questo deve essere chiaro, senza equivoci e non accettiamo strumentalizzazioni che possano ledere la dignità aziendale e dei suoi dipendenti. In questi tre anni  - prosegue l’ad della Rai - ho sempre cercato in tutti i modi di garantire che in Rai fosse assicurata pluralità di voci e di opinioni perchè ritengo sia il principale obiettivo della mission di Servizio pubblico. Lo testimonia la nostra programmazione tutti i giorni su tutti i canali televisivi, in radio e su RaiPlay. Di certo in Rai non esiste e non deve esistere nessun ‘sistema’ e se qualcuno, parlando in modo non appropriato per conto e a nome della Rai, ha usato questa parola mi scuso. Su questo assicuro che sarà fatta luce con gli organizzatori del Concerto, che la Rai acquista e manda in onda fin dalla sua prima edizione, per capire come sia stato possibile soltanto ipotizzare un’aberrazione del genere e se esistano delle responsabilità aziendali. Ringrazio profondamente tutti gli artisti che ieri si sono esibiti con performance straordinarie studiate appositamente per la Festa del lavoro, che danno lustro al Servizio Pubblico e ci hanno mostrato in modo evidente quanto l’arte sia fondamentale per la rinascita del Paese”.

 

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