Rivolta dei medici di famiglia nel Lazio: negli studi dei dottori solo la seconda dose del vaccino
"Hub" initio: da maggio rischia di ripartire solo dai grandi centri vaccinali la campagna laziale, escludendo i medici di famiglia dalle somministrazioni (tranne che per l'effettuazione dei richiami). E l'esclusività delle inoculazioni nei grandi Hub vaccinali, almeno stando ad alcune indiscrezioni che circolano tra gli addetti ai lavori, comporterebbero un taglio delle già limitate forniture di fiale ai medici di base. Tant'è che il progetto, anche se non ufficializzato, ha già provocato una dura presa di posizione dei camici bianchi contro la Regione: «I medici di famiglia apprendono dai giornali di essere sostanzialmente esclusi dalla campagna, passando da "disertori" ad "ammutinati" - protesta Cristina Patrizi, responsabile dell'Area Convenzionale Lazio del Sindacato Medici Italiani (Smi) - ma i medici, invece, sono penalizzati da scelte politiche ed organizzative che umiliano la medicina generale».
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Anche perché «ci siamo prodigati per poter vaccinare negli studi medici, costretti ad elemosinare una, due dosi settimanali, con regole che cambiano ogni giorno, con indicazioni subentranti e discordanti e con la popolazione in balla delle più svariate e multiformi news e spesso fake news», denuncia Patrizi, che aggiunge: «In questi mesi abbiamo dovuto prendere faticosamente appuntamenti e poi costretti a disdire, mentre neanche dopo i tardivi accordi sulla partecipazione dei medici di famiglia negli hub o dei medici di Continuità Assistenziale o della Medicina dei servizi, si è riusciti a vedere applicati gli accordi, se non in maniera residuale. Nel frattempo, esperienze di autonoma organizzazione in hub territoriale, messe in campo faticosamente dai medici di medicina generale come quella di Roma2, rischiano miseramente di fallire, se non saranno riforniti dai vaccini, pur essendo a costo zero per le aziende sanitarie».
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Alle quali lo Smi chiede polemicamente: «Vogliamo vedere chi lavorerà negli hub vaccinali? Forse solo i medici del bando Arcuri a 60 euro per inoculazione? Forse perché la medicina generale funziona bene e costa poco», conclude amaramente Patrizi. Da sempre favorevole alle vaccinazioni nei grandi centri, a patto però di coinvolgere i medici di famiglia: «Sono 4 mesi che chiediamo di vaccinare negli hub e nelle strutture aziendali - conclude Patrizi - Siamo stati lungimiranti quando chiedevamo che, per la caratteristica di questa campagna vaccinale, poco adatta alla esecuzione negli studi medici, fosse consentito anche ai medici di medicina generale di vaccinare negli hub, nelle strutture aziendali e non solo negli studi medici. Siamo stati tacciati a torto di essere disertori!».
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