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Otto e mezzo, "intimidazione da un poliziotto". Lo sfogo di Michela Murgia, un'ossessione?

Giorgia Peretti
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Michela Murgia torna a parlare di divise militari nella puntata di mercoledì 28 aprile di Otto e Mezzo. La scrittrice è l’ospite d’onore nel salottino di Lilli Gruber su LA 7. Dove riaffronta le sue dichiarazioni in merito alla divisa del generale, commissario per l'emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo. La Murgia nelle scorse settimane, a diMartedì, aveva affermato di provare timore alla vista di uomini in uniforme militare. Il motivo sarebbe perché le ricordano i dittatori. Tanto da riproporre la discussione nella trasmissione della Gruber: "la scorsa settimana sono andata a prendere un treno e un poliziotto che doveva controllarmi l’autocertificazione mi ha chiesto se avessi paura della sua divisa" racconta la Murgia.

La scrittrice non perde tempo e lancia una frecciata a chi ha le ha scritto accusandola e criticandola: "Alla domanda del poliziotto ho risposto: ‘fino a dieci secondi fa non ne avevo, ne devo avere?’. Lui mi ha detto: vada, vada che è meglio’ È una cosa che dovrebbe succedere? Un poliziotto in servizio può fermare una cittadina? Mi ha riconosciuta perché sono stata additata come una persona che aveva offeso tutte le uniformi d’Italia. In quella situazione ero una cittadina comune che cercava di prendere un treno. Il poliziotto doveva controllarmi l’autocertificazione e basta. Se lei non vede la dinamica di intimidazione, io la vedo". Per la Murgia la colpa di questa intimidazione è dovuta a Matteo Salvini e la sottosegretaria alla difesa leghista (di cui sembra sfuggirle il nome, ma si tratta di Stefania Pucciarelli nda) che avrebbe emesso una nota formale in cui indicava la Murgia “nemica delle forze armate”.

Affermazioni che non sono state bene accolte da Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, anche lui ospite in collegamento: "Così come qualcuno si sente in diritto di insultarla perché Salvini l’ha criticata, c’è tanta gente che insulta Salvini perché leggono i suoi post contro di lui. È parte del sistema, se non fosse parte avrebbe ragione. La Murgia è una intellettuale che sta nel ring della politica, mena fendenti a destra e sinistra con altrettanta violenza, seppur con più stile. È in quel sistema, dove se ne danno e se ne prendono” - conclude con fermezza il giornalista. Anche un altro collega, Beppe Severgnini firma del Corriere della sera, condivide il pensiero di Sallusti: "Puoi esprimere la tua opinione però per me Figliuolo fa bene ad andare in giro in divisa". Insomma, il peggior incubo della scrittrice sembra non aver fine, non trova il consenso dei colleghi nemmeno nello studio della Gruber.

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