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Allarme varianti, Galli vede già la quarta ondata. Poi se la prende coi giornalisti ma il cellulare lo tradisce in diretta

Giorgia Peretti
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Nel giorno della doppia intervista con Matteo Bassetti, il professor Massimo Galli torna ospite nella puntata di giovedì 29 aprile de L’aria che tira, il talk di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino tutti i giorni su La 7. Sul tavolo della conduttrice non può mancare l’intervista rilasciata al Corriere della Sera, e il tema delle varianti, nello specifico quella indiana che sta preoccupando gran parte degli scienziati.

 

Tra Matteo Bassetti e Massimo Galli non scorre buon sangue, i due infettivologi sono noti per le loro posizioni opposte in tema di riaperture, il primo aperturista, il secondo fermamente chiusurista. E anche nell’intervista non se le sono mandate a dire. “Uno scontro non diretto e controproducente” commenta così Galli l’intervista uscita sul quotidiano. Ma nel mirino della sua invettiva ci sono finiti anche i giornalisti: “A volte mi tocca dire a qualche giornalista di no perché non è possibile, non posso passare tutto questo tempo a rispondere al telefono o a venire in televisione. Ricevo un centinaio di mail al giorno che mi chiedono pareri clinici, per rispondere a tutti non mi basterebbero 8 ore” dice il prof. Galli.

 

In merito al tema della variante indiana, l’infettivologo si esprime così: “siamo in un momento difficile, io dico che quelli come me dovrebbero essere interpellati per questioni scientifiche. Non siamo al bar che ognuno può dire ciò che vuole e contraddirsi.” Poi continua con le preoccupazioni: “Ha delle caratteristiche tutte sue, ha una mutazione diversa rispetto alla brasiliana, la nigeriana e la sud africana. Ancora non sappiamo se è più infettiva o più mortale. Sappiamo che in India i casi, però, si sono moltiplicati nel giro di giorni. Sono passati da 10 mila al giorno a marzo, a 350 mila il 25 aprile. C’è da dire anche che la situazione lì è peculiare”.

 

Cosa bisognerebbe fare per contenere la variante? - chiede la Merlino. “non stiamo messi meglio delle varianti scorse. Le frontiere rappresentano un problema. Quello che bisogna fare è quarantenare le persone una volta arrivate le persone. A domicilio e con i controlli, è difficile ma dovrebbe essere fatto così. Io ho di fronte un grafico che mi spaventa. Speriamo che si sgonfi, ma non sappiamo ancora se il vaccino che abbiamo ci dà gli anticorpi necessari per combatterla. Sono speranzoso sull’efficacia ma non possiamo saperlo con certezza”.

 

Galli sembra condividere anche il pensiero di Andrea Crisanti, microbiologo dell’università di Padova che ha messo in guardia da un’eventuale quarta ondata del virus: “Crisanti non parla mai a vanvera, ipotesi è plausibile” conclude Galli. 

Poco prima di chiudere il collegamento, l’infettivologo riceve una chiamata in diretta da un giornalista. Immancabile la battuta della Merlino: “la stanno chiamando? Se è un collega giornalista lo mando a quel paese io! Come si permettono a chiamarla quando sta con me?” termina ironicamente la conduttrice.

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