Giuseppe Conte, che vita Amara! Il Domani svela due affaroni dell'avvocato del popolo e di Caltagirone Bellavista. Lui: "Calunnie”
Sul "Domani" Emilio Fittipaldi, il giornalista di inchiesta che sveló più di un Vaticanogate, racconta le deposizioni su Giuseppe Conte dell’avvocato che sta facendo tremare mezza Italia: Piero Amara. Sarebbe stato lui a fare il nome del futuro avvocato del Popolo a Fabrizio Centofanti, lobbista che lavorava per l’Acqua Marcia dei Caltagirone Bellavista.
Il gruppo era in crisi, e c’era bisogno di avvocati in grado di evitarne il fallimento in tribunale. Arriva richiesta di dare a Conte la commessa, da 400 mila euro di cui sicuramente incassati solo 150 mila euro. Conte vede tutte le carte del gruppo e scopre che fra le ipotesi per salvarlo c’è la vendita di un importante hotel a Venezia, il Molino Stucky, valutato 350 milioni di euro: sarebbero stati sufficienti a rimborsare le banche che finanziarono Acqua Marcia, evitando il fallimento. Ma a quel punto Conte finisce il lavoro per Centofanti e Bellavista Caltagirone.
Nei mesi successivi grandi fondi internazionali si disputano il Molino Stucky. Ma due anni dopo a farcela è un outsider, Leonardo Marseglia. Che paga l’hotel non 350 milioni, ma appena 145: 25 con soldi suoi, 120 con prestiti delle stesse banche che avevano già finanziato Acqua Marcia. Marseglia è pugliese, e prende il controllo della società che ha il Molino Stucky. E chi ci mette in cda? Ma guarda caso, proprio Giuseppe Conte, che lo ha assistito nell’impresa. Ma come non era stato consulente del venditore che quindi gli aveva fatto vedere tutte le carte segrete? E ora ti spunta come consulente del compratore con il gran vantaggio di conoscere quelle carte? Mica ci sarà stato conflitto di interesse, si chiede Fittipaldi. Che peró raccoglie il parere indignato del diretto interessato.
“Calunnie!” tuona Giuseppi, “solo calunnie: i documenti sull’hotel erano visibili a tutti nella procedura di vendita”. Il Domani non sembra credergli troppo e svela che tutto l’incartamento è finito alla procura di Perugia, in mano a Raffaele Cantone...