Alex Zanardi, battaglia di perizie. La procura chiede l'archiviazione per il camionista ma la famiglia si oppone
La Procura ha escluso un nesso causale tra la condotta del camionista e l'incidente di Alex Zanardi ma i legali del campione paralimpico hanno depositato opposizione all’archiviazione. È quanto si apprende da una nota diffusa dalla procura di Siena che ha chiesto l’archiviazione per l’autista del tir coinvolto nell’incidente del 19 giugno 2020 avvenuto sulla provinciale 146 nel comune di Pienza. I legali di Zanardi attribuiscono "efficacia causale alla condotta del conducente dell’automezzo" e sostengono che "il parziale superamento della linea di mezzeria abbia determinato la manovra di sterzo a destra di Zanardi, da cui conseguiva la perdita di controllo del mezzo".
Zanardi trasferito dal San Raffaele a Padova
Era il pomeriggio del 19 giugno dello scorso anno quando durante una delle tappe della staffetta di Obiettivo tricolore, viaggio che vede tra i partecipanti atleti paralimpici in handbike, bici o carrozzina olimpica, Alex Zanardi rimase gravemente ferito. L’ex pilota e pluricampione olimpico stava percorrendo in handbike la statale 146 nel Comune di Pienza in Val d’Orcia e andò a sbattere violentemente la testa contro un tir che proveniva dalla direzione opposta. Le sue condizioni per la violenza dell’impatto apparirono subito molto gravi. Venne trasportato in elicottero al policlinico universitario delle Scotte a Siena dove fu operato per cercare di stabilizzarlo. Un intervento maxillo facciale e neurochirurgico conclusosi dopo tre ore. Al termine Zanardi venne trasferito nel reparto di terapia intensiva in prognosi riservata.
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Mentre la magistratura inizia il suo corso, apre un fascicolo e indaga a fondo sulla dinamica dell’incidente, Zanardi nei giorni che seguiranno venne operato altre due volte da equipe di superspecialisti. Ma non era solo. Davanti all’ospedale, a dare coraggio al campione e alla famiglia arrivano in mod spontaneo centinaia di sostenitori da tutta Italia. Molti gli striscioni e le bandiere deposte davanti ai cancelli, tanto che un Tricolore è ancora oggi attaccato ad una transenna.
Un mese dopo l’incidente, il 21 di luglio, Zanardi come da cronoprogramma sanitario esce progressivamente dal coma farmacologico. Pochi giorni dopo viene trasferito in un centro specializzato in provincia di Lecco, a Villa Beretta, presidio di riabilitazione dell’ospedale Valduce. Successivamente all’ospedale San Raffaele a Milano, verrà operato di nuovo. Nel frattempo la magistratura indaga e raccoglie le perizie e le controperizie. Fino ad arrivare ad oggi, con la procura della Repubblica di Siena che chiede l’archiviazione del procedimento nei confronti di Marco Ciacci, l’autista del tir contro il quale Zanardi andò a sbattere.
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All’esito delle attività di indagine espletate con la collaborazione dei carabinieri della compagnia di Montepulciano e dei risultati delle attività di consulenza tecnica esperite - si sottolinea in un nota - la Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione del procedimento non ravvisando alcun nesso causale tra la condotta tenuta da Marco Ciacci alla guida dell’autoarticolato e la determinazione del sinistro stradale in seguito al quale Alessandro Zanardi riportava gravi lesioni. Secondo quanto risulta dalle indagini l’autista del tir viaggiava ad una velocità moderata e comunque ampiamente al di sotto del limite di velocità previsto su quel tratto di strada, e reagiva prontamente alla vista del ciclista mettendo in atto una manovra di emergenza (sterzando verso il margine destro della carreggiata) per allontanarsi dalla linea di mezzeria e cercare di evitare l’impatto con l’handbike condotta da Alessandro Zanardi, impatto che sfortunatamente si verificava interamente all’interno della corsia di pertinenza dell’autoarticolato.
La richiesta dell’archiviazione è stata notificata, fa sapere la procura senese, alla persona offesa che "nei termini prescritti, ha depositato opposizione all’archiviazione". Il fascicolo dell’inchiesta è stato trasmesso al giudice delle indagini preliminari per le decisioni di sua competenza.