Spunta il selfie "incriminante" per Ciro Grillo. Così si spiega il video di papà Beppe
Beppe Grillo nella sua assurda e incredibile difesa del figlio Ciro dalle accuse per le quali è indagato dalla procura di Tempio Pausania, ovvero della violenza sessuale di gruppo in concorso con altri tre ragazzi di una giovane di 19 anni, aveva detto che c'era un video che scagionava il rampollo. Filmato che tra l'altro, secondo quanto si apprende, secondo la procura sarda rappresenterebbe una prova a sfavore di Ciro Crillo.
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Ma oggi spunta un nuovo elemento nell'indagine del presunto stupro in Costa Smeralda. Gregorio Capasso, il procuratore capo che coordina e segue l'inchiesta , ha detto a Repubblica che siamo vicini al termine delle indagini e al momento in cui potrà chiedere il rinvio a giudizio e quindi il processo per gli indagati o l'archiviazione.
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Ma la notizia è il ritrovamento da parte degli investigatori di una foto nel cellulare di Ciro Grillo, un selfie considerato "particolarmente incriminante" per il giovane, scrive il quotidiano. Un elemento che potrebbe aver avuto un peso nella scelta da parte del fondatore del Movimento 5 Stelle di lanciarsi nella clamorosa difesa social del figlio.
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Poi ci sono le intercettazioni dalle quali emergerebbero ulteriori elementi di prova e che contribuiscono a ricostruire quanto accaduto nella notte del 17 luglio 2019 tra i ragazzi della Genova bene, all'interno della villa i Beppe Grillo a Porto Cervo, la diciannovenne.
Intanto continua l'imbarazzante balletto politico sul video di Grillo, e gli equilibrismi dei grillini hanno ormai raggiunto livelli altissimi. "Esprimo totale solidarietà a Beppe Grillo, come padre, per la sofferenza che sta subendo e totale disprezzo nei confronti di quelli che fino a ieri erano i garantisti, anche quando beccavano un politico con la mazzetta in mano. Sia politici che organi di informazione", sono le parole del senatore del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli, intervistato da Zona Bianca su Retequattro. Un ribaltamento totate delle parole di Grillo che ha espresso, lui sì, una sentenza nei confronti della ragazza parlando di consenso e ha assolto il figlio e gli altri tre indagati, solo dei "cog**ni" che si sono divertiti.