Vaccino, ecco chi viene "segnalato". Il sospetto dei militari dopo lo stop per AstraZeneca
Le modifiche alla campagna nazionale di vaccinazione contro il Covid hanno ripercussioni in diversi settori e le scelte che ricadono sui cittadini possono provocare malumori e veri e propri sospetti.
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È il caso della sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca ai militari che è stata sospesa per permetter la vaccinazione in modo più rapido possibile degli over 60.
Lo stop non include medici e infermieri delle forze armate che non riceveranno, però, AstraZeneca: a loro è destinato Pfizer o Moderna. A spiegare nel dettaglio il cambio di programma nella campagna per i militari è il comandante dei Supporti logistici dell'Esercito, generale Roberto Nardone, che ha detto che vaccinerà le circa 2.800 unità in base al decreto legge 44 del 1 aprile che riguarda anche "gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacia, parafarmacia e negli studi professionali".
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Ma qual è il nodo del contendere? Secondo quanto riporta il Fatto il generale aveva comunicato il 14 aprile che sarebbero stati vaccinati anche coloro che "operano all'interno delle strutture in attività di supporto" come i Reggimenti Sanità impegnati nelle missioni Minerva (impegnati nella vaccinazione dei militari), Eos (nel trasporto vaccini) e Igea (nel prelievo di tamponi) e negli ospedali da campo di Aosta, Cosenza e Perugia, così come è vincolato all'obbligo anche chi è di guardia agli ospedali da campo o ai centri vaccinali.
Ma se uno si rifiuta? "In caso di mancato assenso" il personale militare dovrà essere "segnalato" e impiegato, ove possibile, in altre attività o mansioni, è scritto nella nota di Nardone.
L'au aut preoccupa le sigle di rappresentanza dei militari che sottolineano le preoccupazioni per la modalità scelta e alcune contraddizioni nella gestione della vaccinazione per le forze armate.
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A partire da Siamo Esercito, Sindacato italiano autonomo militare organizzato. Il caporalmaggiore scelto Davide Del Curatolo, a capo del sindacato, ha scritto al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e ai capi di Stato maggiore della Difesa e dell'Esercito ponendo l'accento sul fatto che "il Dicastero della Difesa pare non abbia emanato nessuna Circolare al riguardo".
Eppure la nota di Nardone c'è e parla chiaro. Ma cosa contesta Siamo Esercito? "Un militare dell'Esercito è tenuto a vaccinarsi e uno della Marina che fa lo stesso lavoro no?", è la domanda retorica che trapela dal sindacato che chiede "chiarezza".