Caos vaccini, i medici di base del Lazio sono rimasti senza fiale
Nonna, mi si sono ristretti gli over-80: nel giro di una sola settimana, infatti, nel Lazio sono "scomparsi" ben 33.395 ultra-80enni. Non per il Covid, fortunatamente, ma solo sulla carta del report stilato dal commissario straordinario per l'emergenza-Covid, Francesco Figliuolo: il 10 aprile ha indicato «440.000 residenti over-80» e ieri, invece, 406.350. Sia nel primo report del 10 che in quello di ieri ci sono ben due asterischi per specificare che si tratta di una «platea vaccinale rilevata con il sistema informatico "Tessera Sanitaria" e verificata dalle Regioni». La stessa Regione che però, non più tardi del gennaio scorso, aveva nientemeno indicato ben «469.382 laziali ultra 80enni» nell'avviso di manifestazione d'interesse rivolto ai 4216 medici di famiglia per farli diventare vaccinatori. Tre dati molto diversi nel giro di 3 mesi, dunque, e l'unica certezza è che circa un quarto di questa fascia più anziana della popolazione, e anche quella più a rischio, è ancora in attesa di essere vaccinata.
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Nel report di ieri, infatti, il commissario ricorda che nel Lazio 316.387 over-80 hanno ricevuto la prima dose, pari al 77,81% (la media nazionale è del 76,09%), mentre sono 219.271 coloro che hanno completato il ciclo vaccinale delle 2 dosi, con una percentuale del 53,93% a fronte di una media nazionale del 45,19%. Però ci sono ancora «90.218 over-80 in attesa di prima dose, pari al 22,19%» dei residenti più vegliardi. La gran parte dei quali non si è ancora prenotata. Difficile sostenere che siano diventati tutti degli irriducibili "no-vax": non sanno, molto più probabilmente, come fare per accedere alla prenotazione. Come ha confermato giovedì il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: «abbiamo degli 80enni che non si prenotano perché magari vivono soli. Ma proprio quelli devono essere cercati a casa, dove deve arrivargli il vaccino».
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Invece proprio giovedì non c'era «nessuna disponibilità» di date per chi cercava di prenotare gli ultra-80enni, mentre ieri le dosi non sono arrivate nemmeno ai medici di famiglia, costretti a rinviare le somministrazioni in programma per oggi. «Ho atteso invano per giorni l'arrivo della fiala di AstraZeneca, lo stato della richiesta risulta tuttora "inserita" nella piattaforma dell'Asl, però niente flaconcino, così ho dovuto richiamare gli 11 pazienti prenotati e disdire l'appuntamento per la vaccinazione - dice il medico di base romano con studio nel quartiere Fleming, Alessandro Ricci -. Mi auguro che non accada la stessa cosa per la fiala Pfizer che dev'essere consegnata per mercoledì prossimo, perché si tratta di 6 richiami per la seconda dose». Secondo il report del commissario nel Lazio le «dosi consegnate sono 1.685.410» mentre le «dosi somministrate sono 1.426.995 pari all'84,7% della fornitura» (la media nazionale dell'83,8%).
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