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Open Arms, bomba della Bongiorno: Conte lavorava già al Conte bis

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È terminata l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Matteo Salvini nel procedimento di Open Arms che chiede il non luogo a procedere per l’ex ministro dell’Interno. L’avvocato ha preso parola alle 9,40 e c’è stata solo una pausa di cinque minuti prima delle 12.30 quando ha terminato. 

 

"Il giudice deciderà dopo le 15 se merito un processo per 'sequestro di persona', intanto respiro un po’ e dico ancora GRAZIE a tutti coloro che mi hanno espresso sostegno e affetto", scrive il leader della Lega postando sui social un video-messaggio ai sostenitori dal mare di Palermo durante la pausa dell'udienza.

 

Nel suo intervento Giulia Bongiorno ha contrastato punto per punto le accuse a Salvini e ha sottolineato errori e omissioni dell'indagine. 

"Il provvedimento del primo agosto scatta anche perché ’era chiaro quanto successo' nei giorni precedenti. Ovvero cambio di destinazione, cambio di rotta, rifiuto della collaborazione di Malta, tensioni a bordo. Voglia di puntare solo l’Italia. Mentre il capitano di Open Arms, all’epoca, era indagato proprio per le sue condotte. Per il pm, ricorda l’avvocato Bongiorno, l’atteggiamento del comandante era reato ’perché costringe' uno stato sovrano 'ad accettare una condotta'", ha detto tra l'altro l’avvocato dibadendo in aula a Palermo che a subire un processo non dovrebbe essere affatto Salvini.

 

L’avvocato Bongiorno ricorda anche il rischio di infiltrazioni di soggetti pericolosi a bordo, come peraltro successo in passato. "Il divieto di ingresso vuole prevenire" situazioni come queste. "Il divieto non era inventato! A bordo potevano esserci" soggetti pericolosi "come rilevato anche da alcuni prefetti".

 

Ma il punto è soprattutto politico e spunta una lettura nuova, dalle parole della Bongiorno, che non chiarisce solo la condivisione delle scelte sull'immigrazione da perte di tutto l'esecutivo. Giuseppe Conte "scrisse a Salvini una lettera sui minori non accompagnati perché pensava già al Conte 2. Scrive a Salvini perché il Pd intenda e capisca" ha detto, a quanto si apprende, l’avvocato Giulia Bongiorno, intervenendo a Palermo. La legale ricorda che "Conte fece l’uomo sandwich con Salvini per i decreti sicurezza. E poi, improvvisamente, scrive a Salvini. Non l’aveva mai fatto prima, Salvini capì che quella lettera era un pretesto, visto che la lettera del premier arrivò quando la competenza non era ancora italiana". "Semplicemente, Conte stava cambiando orientamento, e infatti il 15 agosto Salvini rispose a Conte ’se vuoi farlo, fai tu'. Se Conte avesse voluto salvare i migranti, avrebbe alzato il telefono: invece scrisse una lettera aperta a tutti i giornali. Era un segnale al Pd. Una dichiarazione d’amore al Pd. Conte si rimangiò tutta la sua politica".

 

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