Previsione

La nefasta previsione di Crisanti su un'estate da chiusi in casa. È giallo sui morti Covid

Una previsione che fa rabbrividire ogni italiano. Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell’università di Padova, sposa la linea di Massimo Galli e si dice contrario alle riaperture: “Con una situazione di contagio elevato, pensare alle riaperture vuole dire che tra un mese avremo un aumento dei casi di Covid-19 e l’estate sarà a rischio e dovremmo richiudere. Riproporre le zone gialle, quelle arancioni e rosse, è continuare con un sistema infernale ed è la dimostrazione che in un anno non si è trovata un’alternativa efficace e non si sono costruiti strumenti adeguati per contenere l’epidemia. Siamo sempre lì, con oscillazioni tra zone gialle e arancioni, nelle prime si apre e il contagio aumenta”.

 

Crisanti non si fida del “rischio ragionato”, la spinta dietro la decisione di riaprire di Mario Draghi: “Mi auguro che abbiano delle proiezioni - osserva Crisanti all’Adnkronos -. Ma i numeri non li vediamo, non c’è trasparenza. L’espressione ‘rischio ragionato’ è vuota e decisamente politica e non scientifica. Il rischio è dato da due componenti, la probabilità e l’intensità del rischio. Per la prima sappiamo già che i contagi aumenteranno e non è una probabilità, con le riaperture accadrà questo. Servirebbe un programma di vaccinazioni a tamburo battente per evitarlo. L’intensità è la gravita del fenomeno e i nostri dati sono ancora alti, con le aperture aumenteranno e dovremmo chiudere proprio in estate, quando invece gli altri Paesi saranno fuori dal tunnel”.

 

 

Il virologo ha ben chiaro il perché delle scelte del Governo: “Quello che sta accadendo in Italia è il risultato di una mediazione tra chi è cauto e chi vuole aprire tutto. Siamo un Paese ostaggio di un gruppo di pressione che fa prevalere gli interessi di parte alla sanità pubblica. Non ho la sfera di cristallo, ma - avverte Crisanti - aumenteranno i contagi”. Al virologo di Padova non tornano i dati sui morti e i contagi delle ultime settimane: “Il dato dei decessi è ancora molto alto in Italia e non si capisce il perché, forse questo dato è falsato da quello dei nuovi positivi che sono sicuramente di più di quelli registrati, perché il sistema di tracciamento è da mesi che non funziona più”. Dichiarazioni agghiaccianti, che fanno venire un brivido sulla schiena a tutti coloro che hanno iniziato a vedere uno spiraglio di luce dopo mesi di buio e di chiusure.