Malika, la grave accusa sulla raccolta fondi. "Ci specula" il fratello all'attacco su omofobia, Islam e minacce
Mezza Italia si è mossa per Malika, la ragazza di 22 anni di Castelfiorentino che sarebbe stata cacciata di casa e ha denunciato le minacce di morte della sua famiglia dopo aver detto pubblicamente di essere lesbica. Una situazione delicata, partita con qualche sospetto perché in un primo momento il fatto che la famiglia della ragazza toscana fosse musulmana è stato mantenuto sotto traccia, mettendo in primo piano nella narrazione soprattutto l'aspetto dell'omofobia. La giovane è finita così sulle prime pagine dei giornali e la sua campagna fondi lanciata dopo un servizio con la sua storia a Le Iene fondi ha raccolto più di 100mila euro in pochi giorni.
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L'altra campana, ovvero la famiglia della ragazza, è stata sentita da La Zanzara, il programma di Radio24 condotto da Giuseppe Cruciani. E la versione di di Samir Chalhy fratello di Malika, e diametralmente opposta a quella della sorella. L'uomo smentisce tutto quello che è stato detto finora e attacca la sorella: “Ha spu***nato la famiglia davanti a tutta la nazione per quattro note audio, non voglio rivederla”. E non perché omosessuale "ma perché è un’infame", ha detto l'uomo come riporta Dagospia. Samir svela anche come starebbero le cose, secondo lui, sulla campagna creata da Maloka: “La raccolta fondi l’ha organizzata lei prima di mettere il video (sui social, ndr), ha fatto tutto per soldi. Ha tradito la famiglia per denaro”.
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Ma restano le minacce documentate dalle registrazioni audio. “Minacciata da mamma? Ma che dite? E’ uno sfogo di cinque secondi, mia madre non l’avrebbe mai toccata, non le avrebbe fatto niente, in 22 anni le abbiamo fatto solo del bene”, dice il fratello a Cruciani lanciando sospetti sulla vicenda: “Due giorni dopo il coming out ha chiamato le Iene e le portate sul posto di lavoro di mio padre, ha messo benzina sul fuoco, non ha dato tempo ai miei genitori di assimilare la cosa”. E ancora, non sarebbe vero che i genitori l'hanno cacciata di casa, e sulle minacce sue e della madre dice: “Mia madre ha reagito male, quelle cose non si dicono, ma non l’avrebbe mai toccata. Certe cose si dicono anche per fare del male. Tagliare la gola? L’ho detto a Malika quando ha minacciato di venire a casa coi carabinieri e gli avvocati. Allora ho risposto: venite e vi taglio la gola, ma sono conversazioni tra fratello e sorella”. E ancora: “Noi islamici? Macché, mangiamo anche i morti, la religione non c’entra nulla. manco mio padre è islamico”.
L'accusa più grave è quella dei soldi. "Malika ha voluto speculare su questa cosa qui, voglio vedere quanto darà in beneficenza. A casa non ha mai tirato fuori un euro, servita e riverita, la conosco bene la mia sorella", dice ancora Samir. È certo che arriveranno nuovi elementi per fare luce sulla vicenda, magari proprio da Le Iene che hanno cavalcato il caso di Malika.