Fari della Procura sull'appalto del nuovo ospedale di Taranto: indagato il capo di gabinetto della Puglia
Finisce nel mirino della procura l’appalto per la costruzione del nuovo ospedale di Taranto. La procura di Bari ha aperto un’inchiesta sulle procedure di gara per la realizzazione del nuovo nosocomio tarantino. Un avviso di proroga delle indagini preliminari, firmato dal gip Angelo Salerno, su richiesta del pubblico ministero Michele Ruggiero, è stato notificato al capo di gabinetto della presidenza della Giunta regionale, Claudio Stefanazzi, e al presidente dell’agenzia regionale Asset, Elio Sannicandro, che è stato componente della commissione aggiudicatrice della gara del nuovo presidio. I reati, contestati in concorso a Stefanazzi e Sannicandro, sono abuso d’ufficio, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento e falso materiale.
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La gara, gestita da Invitalia, ha portato all’aggiudicazione dell’appalto al Consorzio formato da Debaro, Com di Modugno, Cn Costruzioni, Edilco, Mazzitelli e Icoser, che ha presentato un’offerta con ribasso del 24,7% (da 161 milioni della base d’asta a 122) e tempistica di 395 giorni (a fronte dei 1.245 previsti dal progetto). L’aggiudicazione è stata contestata dal secondo classificato, il consorzio Reserch (formato da Guastamacchia, Cisa, Ciro Menotti e Cobar) davanti al Tar, che ha annullato la scelta, poi legittimata dal Consiglio di Stato. A ottobre è stato aperto il cantiere per la realizzazione dell’ospedale, che dovrebbe ospitare 715 posti letto e dovrebbe essere consegnato nel gennaio 2022. Curiosamente a posare la prima pietra del progetto è stato l’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nella visita istituzionale era accompagnato da 8 ministri del precedente Governo e dal governatore della Puglia Michele Emiliano.
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