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L'Iss dà davvero i numeri, miracolo di Brusaferro: a Pasqua fa risorgere 2 ragazzini morti di Covid

Franco Bechis
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Fra il 31 marzo e il 7 aprile due ragazzini sono risorti dal Covid. In mezzo c'era la Pasqua, che è il giorno della resurrezione, ma il miracolo questa volta è riuscito a un uomo che certo non è privo di ambizioni, come il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Nel bollettino Iss del 31 marzo infatti l'istituto di Brusaferro forniva in una tabella per la prima volta i contagi e la mortalità registrata da inizio pandemia dai più piccoli, divisi per mini fasce di età. Complessivamente i decessi fra 0 e 19 anni risultavano a quella data 24. La settimana dopo- il 7 aprile- l'Iss ha fornito la stessa tabella aggiornata. Certificando il miracolo pasquale: da 0 a 19 anni i decessi per Covid risultavano 22, due in meno della settimana precedente. Doppio miracolo di resurrezione o un errore nel calcolo finale? Miracolo di sicuro, perché la somma dei decessi per fasce di età era corretta: 22. E infatti fra 6 e 10 anni i morti invece di essere 4 come la settimana precedente, erano scesi a 3. E nella fascia 14-19 invece di essere 8 come la settimana precedente, sono diventati 7. La matematica dunque è a posto. La spiegazione no, perché fossero risorti dal Covid due ragazzini, ne starebbe parlando tutto il mondo.

E allora? Allora l'Iss sta dando i numeri. E quei numeri sembrano assai poco affidabili. Di per sé c'è da rallegrarsi se due ragazzini in più sono scampati al Covid. Meno però per statistiche così fallaci anche su numeri piccoli. Perché purtroppo Brusaferro è anche il portavoce del Cts, di cui fa parte dal primo giorno. E su quei numeri così ballerini da un anno si sta piegando il Paese con divieti e chiusure. Chi mai ora ci può assicurare che fossero decisioni “scientifiche”, come si spacciava? Errore per errore, chissà quanti altri ne hanno commessi all'Iss...
 

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