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Nuova arma contro il Covid? Il principio attivo che abbatte i tempi di guarigione è un farmaco comune

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A un anno dall'esplosione della pandemia di Covid-19 non si ferma la ricerca sullo studio di possibili terapie. Tra le sperimentazioni in campo nella ricerca farmacologica trovano spazio anche farmaci comunemente usati per altre patologie, spesso meno gravi, che però sembra possano avere un ruolo cruciale per ridurre i danni del coronavirus

 

È il caso di un farmaco per l'asma che potrebbe ridurre l'effetto dei sintomi e abbattere i tempi di guarigione dal Covid. La scoperta, che arriva da un gruppo di ricercatori di Oxford, è stata annunciata dal professor Luca Richeldi in collegamento con il Tg2Post, il programma di approfondimento condotto da Manuela Moreno su Rai 2.

 

Ma di quel farmaco parliamo? Si tratta del budesonide, principio attivo contenuto in prodotti sanitari come Aircort, Bodinet, Bodix, Kesol, Miflonide e Pulmaxan. Lo pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma ha spiegato che "lo studio è nato da una semplice osservazione, cioè che i malati di asma sotto trattamento col budesonide per inalazione riuscivano a guarire prima e meglio dal Covid rispetto alla media degli altri pazienti". La speranza per tanti pazienti può arrivare dagli scaffali della farmacia. 

 

Naturalmente l'anti-asmatico budesonide non può essere usato in tutti i casi ma, secondo quanto emerge dalla ricerca, è efficace sui pazienti paucisintomatici, ovvero quelli che presentano solo lievi sintomi dopo il contagio tali da non richiedere il ricovero, ma che possono sempre peggiorare fino a portare a stadi gravi della malattia. 

Lo studio di Oxfordi ha preso in esame 1779 pazienti positivi al Coronavirus tra il 28 novembre 2020 e il 31 marzo 2021. Di questi 751 sono stati trattati con budesonide, gli altri hanno invece ricevuto altre cure tra quelle comunemente usate negli ospedali di tutto il mondo. Ebbene, chi è stato trattato con il principio attivo di solito utilizzato contro l'asma è guarito in media tre giorni prima degli altri. Il 32 per cento è guarito in due settimane, contro il 22 per cento dei pazienti che non  hanno inalato il budesonide. Minore anche il numero dei pazienti che sono finiti in ospedale: l'8,5 per cento contro il 10,3. Un'arma più contro il Covid è a portata di mano?

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