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Una decisione in 24 ore, Speranza con Johnson & Johnson si gioca tutto. La mossa di Draghi, lo fa fuori?

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Una decisione in 24 ore per evitare un altro caso AstraZeneca. Nella riunione tecnica in corso al ministero della Salute per valutare la sospensione, decisa negli Usa, del vaccino Jonhson & Johnson l'orientamento prevalente è infatti quello di prendere 24 ore di tempo per valutare la decisione migliore. È quanto trapela dal vertice d'emergenza secondo quanto riporta RaiNews24. All’incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza prende parte anche l’Agenzia italiana del farmaco.

 

Il momento è cruciale per il governo e per l'Europa: un altro flop comunicativo come quello per i casi di trombosi legati ad AstraZeneca - così come per il vaccino Jenssen - rischia di compromettere la fiducia nella campagna vaccinale e la sua stessa realizzazione. Nel frattempo Johnson&Johnson ha annunciato che ritarderà le consegne dei suoi vaccini in Europa.

 

Sono 170 milioni le dosi del vaccino Johnson & Johnson che erano attese nell’Unione europea entro la fine di settembre, secondo quanto annunciato nei giorni scorsi dal commissari Ue all’Industria, Thierry Breton. Con la sospensione delle consegne decisa dall’azienda Usa, dopo lo stop precauzionale imposto da Cdc e Fda statunitensi al vaccino, non è chiaro al momento come questo impatterà sulla campagna vaccinale in Europa. Secondo le previsioni, l’azienda avrebbe dovuto consegnare almeno 50 milioni di dosi all’Europa entro la fine di giugno, e altre 120 milioni di dosi tra luglio e settembre. Queste consegne fanno parte del contratto da 200 milioni di 
dosi stipulato tra l’azienda Usa e la Commissione europea ad ottobre dello scorso anno. In base all’accordo, gli stati membri potranno acquistarne ulteriori 200 milioni. Secondo la strategia europea, i vaccini acquistati dalla Commissione Ue vengono distribuiti ai vari stati membri in base alla popolazione. Nel complesso, secondo i dati pubblicati sul sito della Commissione, la Ue si è finora assicurata 2,6 miliardi di dosi di vaccino, così suddivise: 600 milioni di Pfzier-BionTech; 460 milioni Moderna; 405 milioni Astrazeneca; 400 milioni Johnson & Johnson. Per i vaccini che ancora non sono disponibili, sono previste 405 milioni di dosi di Curevac e 300 milioni di 
dosi di Sanofi-Gsk. 

 

Il caso è nelle mani del ministro Speranza mentre cresce il tam tam sulla sua possibile uscita di scena. Il presidente del Consiglio Mario Draghi vorrebbe convincere il titolare della Salute ad accettare un nuovo incarico, di livello, anche per mettere al riparo la tenuta della maggioranza, con Lega e Fi che scalpitano contro il responsabile della Sanità. Un incarico che, riferiscono alcuni beninformati all’Adnkronos, potrebbe essere al posto o al fianco di Sandra Gallina, l’italiana scelta dal commissario europeo Ursula Von der Leyen per negoziare i contratti con big Pharma. Intanto, mentre il chiacchiericcio cresce anche all’interno del governo, c’è chi fa notare che le voci su una possibile  promozione di Speranza vanno di pari passo all’indagine che vede coinvolto il numero due dell’Oms, Ranieri Guerra, e che ha acceso i riflettori anche sul capo di gabinetto del ministro, Goffredo Zaccardi. Ma chi ha parlato con Speranza ribadisce che "non risulta nulla del genere" e che non ci sono stati contatti a riguardo. Intanto Speranza stasera sarà ospite di Porta a Porta, dove, probabilmente, risponderà anche su queste voci. 

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