Covid, Ranieri Guerra dell'Oms indagato per false informazioni sul piano pandemico
Si allarga l’inchiesta della procura di Bergamo sul piano pandemico dell’Italia e sul ritiro da parte dell’Oms del rapporto “An unprecedented challenge: Italy’s first response to COVID-19”. A finire nel registro degli indagati è il direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ranieri Guerra, indagato con l’accusa di false informazioni ai pm in relazione all’articolo 371 bis del codice penale. Il riferimento è a quanto ha dichiarato Guerra - direttore della Prevenzione al ministero della Salute fino all’autunno 2017, in seguito assistente del direttore generale dell’Oms e perciò inviato in Italia dal marzo 2020 - nella sua deposizione davanti ai pm come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sul piano pandemico e l'epidemia nella bergamasca.
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Guerra il 5 novembre del 2020 era stato sentito come testimone sul caso e aveva dichiarato che il piano pandemico antinfluenzale italiano, non aggiornato addirittura dal 2006 non doveva essere aggiornato perché non c’erano state “variazioni epidemiologiche” né “indicazioni da parte dell’Oms di variazione del piano”.
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“Sul punto c’è stretto riserbo”, si è limitato a dire all’AGI il procuratore Antonio Chiappani. Ranieri Guerra ha invece preso posizione: “Mi auguro che l’OMS possa rispondere con tutti i dettagli, le spiegazioni e i chiarimenti necessari, dato che la mia posizione è cristallina nonostante le insinuazioni di alcuni. Sono veramente stupito e profondamente amareggiato - aggiunge -. Io ho dichiarato ai pm tutto quello che sapevo a quel momento, in totale buonafede. Ho capito a seguire di non avere avuto accesso a molte informazioni, ma credo che questo i pm lo abbiano bene valutato. Non so neppure quali siano queste presunte contraddizioni che possano avere identificato, dato che non ho avuto accesso ai quesiti da loro posti all’OMS. Da tempo tramite i miei legali ho in ogni caso confermato ai pm la mia piena disponibilità a fornire ogni ulteriore dettaglio ritengano necessario di cui io sia a conoscenza. Sono stato - conclude - e sono in assoluta buonafede e mi meraviglia che i pm abbiano un’impressione diversa”.
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