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Addio al principe Filippo. Le frasi celebri, le gaffe e quella frase profetica sui 100 anni

Giada Oricchio
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Il principe Filippo, duca di Edimburgo, è morto a 99 anni al Castello di Windsor e la notizia sconvolge il web.
“Non riesco a immaginare nulla di peggio che campare fino a cent’anni. Sto già cadendo a pezzi adesso” disse Filippo Mountbatten (versione ammorbidita dal tedesco, nda) quando la regina Madre nel 2000 tagliò il traguardo del secolo di vita. E con un colpo di coda, se n’è andato qualche mese prima: 99 anni.

 

Un destino che ha reso omaggio alla sua indole cinica, brusca, pungente e sarcastica.  La sua è stata una vita straordinaria con un punto fermo: una devozione incrollabile per la regina Elisabetta II: 70 anni di unione tanto che lei lo definì “la mia roccia”. Pochi sanno che il principe Philip nacque su un tavolo da cucina, quella della casa di famiglia sull'isola greca di Corfù il 10 giugno 1921. Era il quinto figlio del principe Andrew di Grecia e Danimarca e della Principessa Alice di Battenberg.

 

Sangue blu a volontà da mezza Europa: tedesco, greco, inglese, francese. A seguito di una rivolta militare in Grecia, la famiglia fu costretta a fuggire imbarcandosi sulla nave britannica HMS Calypso con il principe neonato nascosto in una scatola di frutta inutilizzata. Con la famiglia, Filippo trovò esilio a Parigi, ma passò di casa in casa tanto che nel 2001 a un giornalista disse: “Quale lingua parlavo a casa? Cosa intendi per casa?”.

Cominciò a migrare dall’età di 8 anni: sud della Francia, Gran Bretagna, Germania e di nuovo collegio in Scozia. Era un ragazzino vivace e felice anche se spesso solo a seguito della divisione della famiglia e di una serie impressionante di lutti. Quando aveva 16 anni, sua sorella Cecile, il marito e i loro due figli persero la vita in un incidente aereo e pochi mesi dopo suo zio e tutore, George Mountbatten, il secondo marchese di Milford Haven, morì improvvisamente di cancro ad appena 46 anni. Prima ancora il dolore per la madre malata. Poi la carriera nella Royal Navy e la grande passione per il volo. Incontrò Elisabetta da bambini, si rividero nel 1939 quando lui era cadetto e ne seguì un fitto scambio di lettere.

 

Nel 1947 il matrimonio. “Mia figlia sta sposando l’uomo che ama” disse Re Giorgio VI. E nacquero 4 figli: Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo. Il principe Filippo però ha alimentato il gossip mondiale con le sue presunte scappatelle, il temperamento inquieto e l’attitudine al comando, una caratteristica a cui aveva rinunciato per stare “tre passi indietro” rispetto alla Regina come da protocollo.

E’ stato un principe consorte perfetto, mai una lamentela, tranne quella volta in cui sbottò per il cognome che non poteva trasmettere ai figli: “Sono un’ameba, sono l’unico l’uomo del regno al quale non è permesso che i figli portino il suo cognome”. E la Regina amava anche questo del suo Filippo: la possibilità di essere schietto ed esplicito, perfino le sue gaffe (talvolta ingigantite dai media), prerogative che a lei non erano concesse. Nel 2017 si ritirò dalla vita pubblica con una battuta: “Dopo 70 anni penso di aver fatto la mia parte”. A gennaio è stato ricoverato per 28 giorni a seguito di un’imprecisata infezione e di un’operazione al cuore definita di routine, Carlo d’Inghilterra andò a trovarlo e lasciò l’ospedale in lacrime. Poi Filippo è stato dimesso e dopo un breve periodo di recupero al King Edward, è tornato al castello di Windsor dove lo aspettava la moglie.

Oggi la Union Jack è a mezza asta. La notizia della morte del principe Filippo ha colpito il mondo come era successo, nei mesi scorsi, per Sean Connery e Maradona. Esseri umani così familiari e unici da pensare che siano immortali.

 

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