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L'Aria Che Tira, Vittorio Feltri contro la Lombardia per il vaccino. Il caso della moglie "ai limiti della delinquenza"

Giorgia Peretti
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Vittorio Feltri è ospite nella puntata del 8 aprile a L’Aria che Tira, l’approfondimento mattutino di La 7 condotto da Myrta Merlino. Sul tavolo della polemica ci sono i vaccini e le disparità nelle somministrazioni tra regioni. Durissima l’accusa del direttore di Libero alla campagna vaccinale della regione Lombardia che risuona nello studio della Merlino: "Io non sono vaccinato, perché non ho ancora 80 anni. Ma in Lombardia succede di tutto" poi denuncia la situazione in cui si trova la moglie over 80 e ancora senza vaccino “mia moglie di 82 anni ha fatto la domanda via web e non l'hanno mai chiamata e mi sono dovuto arrangiare diversamente con i miei mezzi- poi continua- il che fa ridere perché lei ha anche problemi cardiaci secondo me siamo ai limiti della delinquenza”. Ad avere un’altra opinione è il presidente della Lombardia Attilio Fontana che ai microfoni di Rtl 102.5 questa mattina ha dichiarato che la campagna vaccinale nella sua regione sta procedendo senza troppi intoppi: “C'è un ritardo sugli over 80 in Lombardia? No. La campagna ha seguito rigorosamente la disponibilità dei vaccini. Ieri abbiamo ricevuto 250mila dosi di Pfizer, ma fino a ieri pomeriggio avevamo consumato il 99 % delle dosi ricevute. Stanno così le cose"

Poi sul caos generato dalle comunicazioni contrastanti sul vaccino AstraZeneca: “Io non ho paura dei vaccini. Nemmeno di questo che ha suscitato il pandemonio. Però mi rendo conto che molti temano le possibili conseguenze propagandate in modo eccessivo. Per ora vince il caos, perché anche gli scienziati non mi sembrano molto lineari, peggio dei politici in questo momento si stanno comportando gli esperti. Un giorno dicono una cosa il giorno dopo ne dicono un’altra. Ogni parola che dice uno scienziato poi si diffonde la paura. Sarà difficile tornare indietro e tranquillizzare tutti". L’intervento si sposta sui buchi e le pezze dell’operato del ministro della salute, Roberto Speranza “anch’io credo non sia la persona giusta a guidare l’emergenza sanitaria ma se Speranza è riuscito a sopravvivere vuol dire che ha in tasca qualcosa che è in grado di far pesare anche con Draghi". Infine, tuona "La propaganda mediatica è più forte dei dati scientifici, per AstraZeneca si è seminato il terrore e adesso è difficile rientrare. È più facile spaventare le persone che tranquillizzarle". 

 

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