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Otto e mezzo, l'immunologa Antonella Viola punzecchia l'Ema: "Non ha preso una posizione chiara su AstraZeneca"
“Ema di nuovo non ha preso una posizione chiara”. Tra le tante voci critiche che si sono levate dopo la conferenza stampa di oggi pomeriggio dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, c’è anche quella di Antonella Viola, immunologa e direttore scientifico dell'istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza di Padova intervenuta ad Otto e mezzo, programma in onda su La7.
“Ema - dice la Viola rispondendo alle domande di Lilli Gruber nella puntata del 7 aprile - in questo periodo ha continuato ad indagare su questi casi sospetti e si è resa conto che non si può escludere la correlazione. Ora tutti i paesi europei stanno pensando di vaccinare solo gli over55 o 60. Ema di nuovo non ha preso una posizione chiara, si è semplicemente limitata a dire che ci sono questi casi che interessano principalmente donne e giovani in questa fascia d’età, però non ha dato un’indicazione precisa su cosa fare”.
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La Gruber ha chiesto poi alla Viola se dall’Europa bisognava dare una posizione chiara ed univoca: “Probabilmente - risponde l’immunologa - avrebbe dovuto farlo per uniformare le scelte a livello europeo. In questa maniera ha detto praticamente a tutti i paesi che sono liberi di fare quello che credono sulla base della disponibilità dei vaccini che hanno, lasciando un po’ la decisione alle agenzie regolatorie”. Poi si passa alle decisione dell’Italia: “Il nostro Governo dovrebbe andare in quella direzione. Noi in questo momento abbiamo la necessità di vaccinare le persone anziane. Dai 70 in poi fino agli 80, perché poi fanno Pfizer. In questo momento noi comunque avremmo dovuto dedicare le dosi di AstraZeneca alla fascia 70-79 e a quella 60-69 e non ai giovani. Dobbiamo fare un rapporto rischi-benefici e quelli che rischiano di più sono gli anziani, quindi è normale - conclude la Viola - che sono queste quelle che vanno protette. La decisione deve essere questa”.