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Covid, la ribellione degli umiliati: "Chiusure senza ragione e i ristori non arrivano"

Gaetano Mineo
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Crescono sempre più disagio e soprattutto rabbia tra albergatori e ristoratori in particolare. Sono infuriati con Roberto Speranza, che dice no all'apertura dei ristoranti per ché lo dice la scienza e dice si, invece, ai viaggi all'estero ma sconsigliandoli. E così mentre il titolare della Salute continua a sciorinare perle di sofismo, le piccole imprese rafforzano la protesta avendo tutti l'acqua alla gola. Proteste e rivolte che si moltiplicheranno per tutto il mese di aprile, più calde ancora di quelle (tante) già andate in scena tra l'autunno e l'inizio di quest' anno. Una categoria, quella degli albergatori e ristoratori in particolare, continuamente vessata e che pare continuare a trovare scarsa considerazione anche nel governo Draghi che procede spedito tra decreti e ristori irrisori.

«Le nuove misure approvate dal Governo scaricano l'emergenza sanitaria su un'unica categoria - sbotta Giancarlo Ban chieri, presidente di Fiepet Confesercenti Ristoranti, bar, pub e pizzerie, costretti a restare chiusi anche con numeri da zona gialla. Una situazione insostenibile e un accanimento che fatichiamo a comprendere». Per l'associazione di categoria, in sostanza, «ci saremmo aspettati un cambio di passo e quantomeno il via libera contestuale a un nuovo Decreto con indennizzi alle imprese costrette a chiudere. Invece nulla». Frattanto, sono sempre più numerosi i ristoratori che minacciano di aprire nonostante i divieti. Ma Andrea Orlando ha la ricetta. «Dobbiamo corre re di più sulla vaccinazione dice il ministro del Lavoro fare più veloce di quello che abbiamo fatto col decreto Sostegni nel dare i ristori necessari. Sappiamo benissimo che i ristori dati sono stati solo una goccia in mare. Non risolveremo tutto, ma daremo un ulteriore sollievo». E tra ristori e sollievi arriva anche la beffa. Il 60% dei comuni ha aumentato la tassa nonostante il blocco delle attività economiche per Covid nel 2020.

E così nonostante la conseguente drastica riduzione della quantità di rifiuti prodotta - oltre 5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2019 - il costo totale della Tari ha raggiunto il livello record di 9,73 miliardi (+ dell'80% negli ultimi 10 anni). A pagare il tributo più pesante con un -95% di fatturato, per la seconda Pasqua di fila, sono ristoranti, hotel e agriturismi, secondo Confcooperative. E non sarà solo per le festività di Pasqua a essere penalizzate queste categorie commercial Infatti, dal 7 aprile sempre bar e ristoranti resteranno chiusi con la sola possibilità den'asporto. Questo secondo la scienza che fa «capo» a Speranza. Perché sembra esserci un'altra scienza, quella a cui fa parte il virologo Matteo Bas setti. «La Spagna è paese civile, hanno avuto punto di vista meno ipocrita e più intelligente di noi - tuona il direttore della clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Noi chiudiamo i ristoranti e i bar ma la gente va in giro dove vuole, assembrandosi, mentre, ad esempio, nei ristoranti potrebbero essere più controllati». In sostanza, il virologo ritiene sbagliate le restrizioni varate dal governo nei giorni di Pasqua. «La scelta di fare la zona Rossa ipocrita, è impossibile far rispettare una zona Rossa per 65 milioni di persone a Pasqua - conclude Bassetti -. Bisognava andare a fare le festività pasquali coi colori che le regioni hanno in quel momen che aprono bocca fanno toccare subito ferro. Avevamo appena segnalato ieri l'uscita televisiva funerea del professore Massimo Galli, e lo stesso ha concesso il bis il pomeriggio in un collegamento con Radio Uno., All'intervistatrice che gli chiedeva perché mai non si concedeva ai parenti stretti la visita pasquale ai propri cari degenti in Rsa dove tutti - ospiti e personale sanitario - avevano fatto i vaccini, il professore Galli ha risposto: «Eh, no. C'è la variante brasiliana che purtroppo proprio nelle Rsa ci è stata segnalata contagiare anche chi aveva fatto la doppia dose di vaccino. Non si può, riaprire le Rsa, ci vuole grande cautela».

Così non finirà mai. E sarebbe bene che un governo degno di questo nome non lasci parlare a vanvera questo o quel virologo. Ma chiarisca a tutti gli italiani che sta succedendo, altrimenti qui ci si spara un colpo in testa e si fa prima. Ci sono varianti che contagiano anche i vaccinati? Se si, con che gravità? C'è il rischio che non siano serviti a nulla i 10 e più milioni di vaccini inoculati? Che sia necessario ricominciare da capo con i vaccini aggiornati sulle varianti? E se comunque gli attuali vaccini pur non scongiurando il contagio (e allora, nessun obbligo ha senso), evitano il decorso critico della malattia e l'ospedalizzazione dei pazienti, basta Cassandre. Si conviva con un virus che evidentemente non sparirà conducendo la normale vita che ogni anno abbiamo vissuto davanti alle epidemie influenza.

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