Pioggia di critiche
Pioggia di critiche per Francesca Michielin dopo il commento su Enrico Mentana: i social la massacrano
Francesca Michielin twitta su Enrico Mentana e viene travolta dalle critiche. Se c’è una cosa che non manca sui social è la polemica: qualsiasi frase, qualunque battuta è oggetto di facili giudizi e sentenze sommarie. Specie poi se quell’opinione viene espresso in modo assolutamente garbato. E’ quanto successo a Francesca Michielin, la cantante che insieme a Fedez è disco di platino per il brano “Chiamami per nome”, secondo al Festival di Sanremo. L’artista ha scritto su Twitter: “Mentana chiude il tg e dice “ora Gruber, poi Floris”. Non dice “La Gruber”, non dice “Lilli” o “la nostra Lilli”. Non è una cosa di poco conto: parlare in maniera paritaria è riflesso di un pensiero paritario e abbiamo bisogno anche di questo linguaggio per fare la differenza”.
Lo stesso concetto per cui in una puntata di “Di Martedì”, la giornalista Concita De Gregorio fece presente al direttore Alessandro Sallusti che continuava a chiamare lei per nome e i colleghi maschi per cognome. Ora, non è detto che Enrico Mentana abbia omesso l’articolo femminile davanti a Gruber di proposito per lanciare un messaggio anche se difficilmente il direttore de il TGLA7 lascia le cose al caso, ma il messaggio di Francesca Michielin era chiaro: far diventare prassi un linguaggio corretto verso le donne. Eppure i follower che l’hanno massacrata: “La lingua italiana ha articoli per identificare una persona sia al femminile che al maschile, il cognome della Gruber, essendo una donna, può essere preceduto dall'articolo 'la'. Questa è la lingua italiana, e non c'entra un cavolo il 'pensiero paritario' o menate varie".
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“Dopo l'ondata di povertà e disuguaglianze sociali che si abbatterà tra non molto su questo paese, le tue priorità sono queste? Min**ia comunque voi siete sideralmente fuori dal mondo reale, bisognerebbe tornare a lanciare i pomodori agli artisti che non capiscono”; "Ma non te l'hanno insegnato l'uncinetto? Potresti fare la differenza in quel campo perché adesso non ti distingui dalle massa di ca***te che si sentono in giro. ascoltami, uncinetto, un-ci-net-to”. Tutti esempi che confermano quanto sia importante un lessico rispettoso verso le donne.