Turismo senza Speranza. Pioggia di cancellazioni per le vacanze di Pasqua
Sara una «Pasqua nera» quella che aspetta l'Italia per quanto riguarda il turismo. A lanciare l'allarme Ivana Jelenic, presidente di Fiavet Confcommercio, la Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo. Al calo del 95% delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, già previsto dagli operatori del settore, nelle ultime ore si è aggiunta «la ciliegina sulla torta», spiega. Ossia l'ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che alla vigilia del week end di Pasqua ha introdotto l'obbligo di 5 giorni di quarantena, con tanto di tampone finale, anche per i viaggiatori di rientro da destinazioni europee. Immediata la reazione dei pochi che volevano passare la Pasqua all'estero.
Siamo invasi dalle mascherine cinesi bucate e facciamo fallire la nostra filiera
Parla di «una flessione di circa il 20% sulle poche prenotazioni di quest' anno», Christian Garrone, responsabile intermediazione assicurativa di IT Insurance Travel, società che assicura molti tour operator e agenzie di viaggi e, attraverso il sito Holins, anche i singoli viaggiatori. «Si tratta solo del primo giorno - avverte - e la notizia è appena uscita. Potrebbe essere l'inizio di una mini ondata di disdette». Penalizzati soprattutto i lavoratori dipendenti, che potrebbero avere più difficoltà a restare a casa una settimana dopo le ferie. «I segnali che ci stanno arrivando sono molto allarmanti - rincara la dose Jelenic - abbiamo subito registrato subito un rallentamento nelle richieste, che già erano poche, soprattutto per i timori di chi si accingeva a prenotare un viaggio in Europa, oltre alle disdette di chi già lo aveva fatto e dei pochi turisti stranieri che avevano osato riservare un soggiorno in Italia». Preoccupato anche Fulvio Avataneo, Presidente AIAV, l'Associazione Italiana Agenti di Viaggio, che tra gli iscritti ha subito riscontrato diverse rinunce da parte dei clienti. «Ritengo assolutamente condivisibile il disagio e il senso di smarrimento vissuti in queste ore da tutti i lavoratori del settore turistico italiano, che si sono sentiti vittime di iniquità e ingiustizie - fa notare Avataneo -. Le decisioni instabili e provvisorie del governo stanno confondendo e disorientando i consumatori, aggravando ulteriormente la precarietà in un settore già pesantemente colpito dalla crisi pandemica».
Ore per arrivare alla mediazione nel Governo. Il retroscena: Draghi sfida Franceschini e Speranza
L'auspicio è che il ministero del Turismo faccia «un deciso scatto in avanti» per coordinare il settore e garantire una stagione estiva soddisfacente per operati e viaggiatori in piena sicurezza. Di disorientamento degli addetti ai lavori parla anche Jelenic, che sottolinea come, in un clima di totale incertezza, a prevalere ormai sia il turismo last second. Chi vuole partire, prenota oggi e si mette in viaggio domani. E questo rende estremamente imprevedibile il lavoro per migliaia di operatori nel settore. Chi si mette in viaggio, poi, sempre più spesso si assicura contro il Covid, il rischio di quarantene o malattie contratte all'estero. Cosa fare, però, se cambiano le regole in corsa, come in questo caso? Poco o nulla, conclude Garrone, perché le polizze stipulate dai turisti li coprono rischi specifici e non un cambiamento normativo, purtroppo, non è tra queste.