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L'aria che tira, la realtà dei ristoratori è choc: suicidi per colpa della crisi

Giorgia Peretti
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"Fermi noi, fermi tutti, gli italiani devono cominciare a provare il nostro stesso disagi", questo l’intervento di Paolo Bianchini, ristoratore e presidente del Movimento Imprese Ospitalità (Mio Italia), a L’aria che tira. Esplode l’ira dei ristoratori italiani che organizzano una manifestazione di protesta sull’autostrada A1 contro i provvedimenti e le chiusure che stanno mettendo in ginocchio le loro attività. Vogliono bloccare l’autostrada A1 e se necessario occupare anche l’autogrill Cantagallo Est, per lanciare il proprio grido d’allarme. A riprenderla sono le telecamere dell’approfondimento politico quotidiano de La7, condotto da Francesco Magnani sostituto di Myrta Merlino.

 

 

L’inviata della trasmissione si trova in provincia di Bologna dove i ristoratori d’Italia si sono riuniti, raccoglie le voci di sofferenza di alcuni ristoratori che denunciano “Stiamo soffrendo, nessuno parla dei tanti casi di suicidio che stanno avvenendo perché non riusciamo a pagare le spese. Proprio ieri si è tolto la vita un ristoratore di Genova di 33 anni – continua la denuncia - ma qui nessuno ne parla!”. L’abolizione della zona gialla almeno fino alla fine d’aprile ha gettato l’animo dei ristoratori ancor più nello sconforto: “Non si va più avanti. È un continuo rimandare le aperture – afferma un rappresentante - il contrasto a questo virus è una continua perdita di tempo non ne possiamo più. Hanno tolto la zona gialla, hanno ridotto l’Italia a due colori arancione e rossa – poi chiosa - noi oggi abbiamo deciso di fare come il ministro Roberto Speranza, coloriamo di rosso l’autogrill.”

 

 

Non tardano ad arrivare le forze dell’ordine che impediscono alle macchine dei ristoratori di bloccare il passaggio in autostrada, ma quest’ultimi sembrano non voler mollare rilanciando con l’occupazione dell’intera area di servizio Cantagallo. I limiti imposti dal nuovo decreto hanno gettato altra benzina al fuoco sull’esasperazione dei ristoratori che non si sentono più rappresentati dalle forze politiche attualmente al governo, ai microfoni de La 7 Paolo Bianchini si esprime così: “Purtroppo la politica non sta valutando la variante più pericolosa, la variante imprese, che è quella che farà più danni dal punto di vista socio-economico e psicologico. Non possiamo più accettare questi provvedimenti - denuncia Bianchini - stanno arrivando decine di sfratti esecutivi, la politica fa parte della categoria dei garantiti che si faccia un esame di coscienza”.

 

 

E sull’ipotesi di aperture anticipate qualora i dati lo permettessero, il ristoratore ribatte così “la politica non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, lasciano partire gli italiani in Grecia e Spagna mentre continuano a dipingere le zone di rosso. Stanno uccidendo l’economia”. Infine, conclude definendo l’intento della protesta così: “Fermi noi fermi tutti, gli italiani devono capire il nostro stesso disagio. Sono tredici mesi che non lavoriamo”.

 

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